Crisi di governo, Pd: il rischio è quello di appiattirsi sulle posizioni del M5S

La nuova maggioranza di governo, a partire dai prossimi giorni, dovrà trovare un equilibrio tra le forze politiche. Soprattutto M5s e Pd.

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Luigi Di Maio, ex leader del Movimento 5 stelle. Credit: Luigi Di Maio Facebook

Non è un Conte ter, ma la maggioranza è cambiata lo stesso. Con l’abbandono di Matteo Renzi – leader di Italia viva – dalla squadra di governo, muteranno anche gli equilibri. Ed è importante per i partiti maggioritari dell’esecutivo – quindi Movimento 5 stelle e Partito democratico – evitare di snaturarsi e di appiattirsi su un’unica posizione ideologica. Eppure non sarà facile perché, vista l’entrata in gioco di parlamentari di Forza Italia e del Gruppo Misto, pentastellati e democratici dovranno cercare di andare d’accordo e impedire che nascano discussioni all’interno dell’esecutivo. O rischia di saltare tutto.

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Il timore per il “partito di Conte”

Nell’ambito di questa situazione, a rimetterci potrebbe essere soprattutto il Partito democratico. I dem rischiano un appiattimento ideologico sulle posizioni dei cinquestelle. Da un lato perché il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, pur essendo apartitico, è un uomo scelto dal M5s all’epoca dell’insediamento del governo gialloverde, con la Lega. Le sue idee, dunque, si avvicinano maggiormente a una visione centrista e moderata della politica. E il suo governo – che sia uno, bis o ter – procederà in quella direzione. Basti pensare ai senatori che l’inquilino di Palazzo Chigi è riuscito a convincere per sostenerlo in Aula: forzisti o ex forzisti, esponenti del Misto ed ex grillini.

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Dall’altro lato il partito del segretario Nicola Zingaretti sa bene che i consensi nei confronti di Conte continuano a salire. Non solo. I punti percentuali recentemente riconquistati dai dem nei sondaggi, infatti, potrebbero essere presto “rubati” dal premier. Come? Sembra sempre più probabile la nascita di un nuovo partito, Italia23, sotto la guida del presidente del Consiglio. Stando agli ultimi sondaggi di Swg, la novità – che al momento esiste solo sotto forma di gruppo parlamentare con il nome di Maie-Italia23 e ospita i nuovi membri della maggioranza – alle elezioni arriverebbe già al 12 per cento (quattro volte i punti percentuali di Iv nei sondaggi). E i voti proverrebbero proprio dalla base elettorale del Partito democratico.

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Nicola Zingaretti, segretario del Partito democratico. Credit: Nicola Zingaretti Facebook
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