Donald Trump contro le forze armate: la battaglia è ancora in corso

E’ una battaglia silenziosa quella di Trump, giocata come una partita a scacchi: l’ultima mossa è stata quella di esonerare un comandante russo.

Donald Trump contro le forze armate: la battaglia è ancora in corso – meteoweek

E’ una battaglia lenta quella di Trump, un gioco di strategia al logoramento: l’ultima mossa è stata quella di rimuovere il comandante di una portaerei russo. Brett Crozier, comandante della Theodore Roosevelt, era sospettato di aver fatto trapelare un memo in cui ammoniva la leadership della Marina stessa a prendere una azione risoluta per salvare le vite dell’equipaggio dopo che 114 marinai erano risultati positivi al coronavirus. Ma attenzione perché non viene ritenuto responsabile di avere fatto trapelare la missiva al “San Francisco Chronicle”, trasformando la vicenda in un caso internazionale, ma di non avere mostrato “adeguata professionalità“. La Roosevelt non è impegnata in nessun conflitto: nonostante questo il Pentagono vuole che rimanga in condizioni di combattere. Senza curarsi dell’epidemia, che ha fatto cadere ammalati già più di cento marinai. La storia è drammatica: la portaerei durante un viaggio ha fatto sosta in Vietnam dove il Covid-19 ha cominciato a mietere vittime. Dal 24 marzo i malati sono aumentati rapidamente: prima tre, poi quindici. La nave ha fatto rotta verso Guam, la base principale del Pacifico, ed è stato trasmesso l’ordine isolare i contagiati. Ma sulla portaerei lunga 333 metri quasi 5mila persone vivono a stretto contatto: la quarantena è impossibile. “A causa degli spazi limitati di una nave da guerra, non la stiamo facendo. La diffusione del male continua e sta accelerando“, ha riportato il comandante, chiedendo: “Togliere gran parte del personale da una portaerei in missione e isolarlo per due settimane può sembrare una misura straordinaria. Ma è un rischio che bisogna correre. Tenere più di 4mila giovani sulla Roosevelt li espone a un pericolo non necessario e distrugge la fiducia che hanno verso di noi“. Il capitano Brett Crozier ha implorato il quartier generale: “Serve una decisione politica ma è la cosa giusta da fare. Non siamo in guerra, non c’è bisogno di fare morire i marinai. Se non agiamo subito, falliremo nel prenderci cura del nostro bene più prezioso: l’equipaggio“. Poi il drammatico licenziamento.

La battaglia di Trump va avanti da mesi – meteoweek

Già nel 2019 il Presidente aveva licenziato il segretario della Marina reo di aver mal gestito lo scandalo di un Navy Seal fuori controllo. Un agente speciale, Eddie Gallagher, noto per essere un duro tutt’altro che incline alla disciplina e alle regole. Regole per l’appunto violate a scena aperta posando per una foto accanto al cadavere di un combattente dell’Isis. Il Presidente è intervenuto sulla questione commentando il tutto sui social: «Non sono affatto contento del modo in cui il processo al Navy Seal Eddie Gallagher sia stato gestito dalla Marina», ha tuonato il tycoon, dedicando alla vicenda un triplo cinguettio.
«È stato trattato malissimo e, nonostante ciò, è stato assolto da tutte le principali accuse. Ho dunque deciso di ripristinare il suo grado». Cosa bisogna dunque aspettarsi dal prossimo futuro?

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