Willy, fratelli Bianchi in isolamento “precauzionale”. Scintille con detenuto, rischio linciaggio. La conferma anche dal garante del Lazio
Marco e Gabriele Bianchi si sono trasferiti dalle celle anti-Covid a quelle di isolamento “precauzionale” a Rebibbia. Attualmente sono nel braccio “G9” del carcere romano, soprannominato dagli altri reclusi “degli infami” poiché qui vengono condotti i colpevoli di reati sessuali o ex “guardie”, agenti o militari, datisi al crimine o all’abuso di potere. Qui sono molto lontani dagli altri reclusi. È molto pericoloso per loro condividere spazi in comune, così come anche per gli altri.
Il carattere irascibile dei due fratelli di Artena si sarebbe fatto riconoscere anche durante i primi giorni reclusione, al punto che la figlia di un detenuto marocchino ha contattato l’associazione “Detenuti liberi” dicendo che suo padre era stato aggredito mentre i Bianchi raggiungevano i parlatori lungo il corridoio. “Lo hanno aggredito“, ha detto la donna, tra insulti e mani che volavano, ma la cosa è stata stroncata subito.
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La direzione carceraria era tuttavia già stata avvertita dagli avvocati dei Bianchi, preoccupati di eventuali ritorsioni nei confronti dei due giovani, i quali non sono stati ben accolti dagli altri detenuti di Rebibbia. Da quanto si apprende, rischiano il linciaggio. La conferma viene anche dal garante per i detenuti del Lazio, Stefano Anastasia: “I due giovani reclusi sono stati effettivamente trasferiti nel G9, sotto stretta sorveglianza“.
Attualmente, nel “G9”, Gabriele e Marco Bianchi sono sotto stretta sorveglianza per evitare che entrino in contatto con gli altri. Sia i passaggi, sia i momenti d’aria si terranno in orari diversi rispetto agli altri.