Scatta oggi il provvedimento del Governo: in Lombardia tutto chiuso fino al prossimo 4 dicembre. Il primo cittadino del capoluogo invita i milanesi a restare a non uscire, se non per estrema necessità. 
Inizia adesso la fase più dura per quattro regioni italiane. Prende il via in queste ore il nuovo provvedimento stabilito dal Governo, che dopo un confronto prolungato con i governatori ha optato per suddividere il Paese in tre fasce di pericolo diverse. Tra le regioni in zona rossa c’è anche la Lombardia, ovvero quella in cui ha avuto di fatto inizio la diffusione del Covid-19 in Italia. Si tratta anche della regione in cui si effettua il maggior numero di tamponi, con la conseguenza data anche dal maggior numero di casi di positività ogni giorno.
Non mancano le proteste in giro per le città più importanti della Lombardia, in primis Milano. Uno dei principali cuori pulsanti del tessuto economico non solo della nazione, ma di tutta Europa, si trova costretto a far tenere le saracinesche abbassate a diverse attività. In primis quelle della ristorazione, che potranno effettuare i servizi di domicilio e di ritiro in loco dei propri prodotti fino alle 23, ma non consentiranno il servizio al tavolo. Ma anche i centri commerciali e le altre attività economiche delle città della Lombardia resteranno chiusi fino al 4 dicembre.
Stando ai dati che emergono dai bollettini del Ministero della Salute e della Protezione Civile, negli ospedali della Lombardia sono attualmente ricoverate 5.318 persone, 522 delle quali in terapia intensiva. Si tratta di un dato, specialmente quello dei ricoveri gravi, superiore al doppio rispetto alla seconda regione in questa non invidiabile graduatoria, visto che il Piemonte presenta 249 persone ricoverate in terapia intensiva. Il dato sui nuovi casi di positività al Covid aumenta in Lombardia in maniera pressante, come ieri in cui l’incremento ammontava a ben 8.822 unità in un giorno solo.
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Ma come abbiamo detto, la Lombardia è anche la regione italiana in cui si effettua il maggior numero di tamponi. Sono stati 41.544 quelli rilevati dal bollettino nella sola giornata di ieri, poco meno del 20% rispetto al territorio italiano in cui se ne effettuano oltre 200mila al giorno da almeno un paio di settimane. In ogni caso, non mancano gli appelli al buon senso e al buon comportamento da parte delle istituzioni locali lombarde. Mentre il governatore Fontana lamenta un atteggiamento negativo da parte delle forze di Governo, Giuseppe Sala adotta ben altri toni.
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Il sindaco di Milano si è rivolto così ai suoi cittadini: “Le decisioni del governo vanno rispettate, dirò di più, io invito i i milanesi a stare in casa il più possibile in queste giornate difficili. Il contributo che la nostra comunità può dare in questi momenti è quello di cercare di stare unita, di cercare di fare la sua parte affinché questa crisi pandemica, che lo vedete si sta trasformando in una crisi economica e sociale molto profonda, sia il più possibile abbreviata. Questo è il lavoro che dobbiamo fare“. Dunque Sala invita i milanesi, e più in generale i cittadini della Lombardia, al rispetto delle decisioni e al buon senso.
