Covid, Ricciardi propone il lockdown nelle città più grandi

Il consulente scientifico del ministero della salute ne ha parlato a Che tempo che fa. “Se non si farà il lockdown entro breve tempo, ci sarà una tragedia annunciata”, ha detto Ricciardi.

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Walter Ricciardi lancia l’allarme – meteoweek.com

Una nuova proposta per cercare di arginare l’arrivo ormai inarrestabile della seconda ondata di Covid. A formularla è Walter Ricciardi, esponente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e consulente scientifico del ministero della salute. Durante la trasmissione “Che tempo che fa”, ha fatto capire che il lockdown generalizzato potrebbe non essere la soluzione giusta. Ma al tempo stesso Ricciardi sostiene che la chiusura totale potrebbe avvenire per step, magari passando prima per le grandi città. Dunque uno stop alle attività solo a livello metropolitan.

Anche perchè, come svela il consulente del ministro Speranza, in caso contrario potrebbe profilarsi una tragedia annunciata. Ecco allora che Ricciardi svela il suo piano per cercare di porre un freno al dilagare del Covid, in particolare nelle grandi città del nostro Paese. “In certe aree metropolitane il lockdown va fatto subito – ha dichiarato – . Io avrei fatto Napoli zona rossa due settimane fa“. Secondo l’esponente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la situazione nel nostro Paese è “drammatica, a volte tragica, in continuo peggioramento“. Una tragedia nazionale annunciata addirittura.

Walter Ricciardi ha fatto capire che la popolazione deve essere sensibilizzata ancora una volta di fronte al pericolo. Per questo motivo propone di far partire “una catena di comando unica e dobbiamo prendere decisioni rapide“. E la sensibilizzazione deve passare anche dalla necessità di non rendere saturi gli ospedali e i pronti soccorso. Anche se, come svela Ricciardi, “vanno rafforzati medici e infermieri, anche spostando le persone da una parte all’altra del Paese, perché molti tra di loro si stanno riammalando“. Una situazione che, come dichiara il diretto interessato, era prevedibile.

Ricciardi rimprovera le Regioni

E qui nasce anche un piccolo attacco nei confronti delle istituzioni locali. Ricciardi, in tal senso, ha svelato che insieme al ministro Speranza “il 6 aprile avevamo preparato un piano che però doveva essere recepito dalle Regioni. Alcune lo hanno fatto, altre no“. Il rapporto con il ministro della salute continua a essere fitto e rimprovera gli enti locali per una collaborazione non sempre proficua. “Speranza sta lavorando con la massima serietà – svela – , ma poi si confronta con gli altri ministri e le Regioni ed i meccanismi decisionali sono tali per cui le decisioni non vengono prese con la rapidità che il ministro vorrebbe“.

Un piccolo attacco viene rivolto a Regioni e sistema sanitario – meteoweek.com

Walter Ricciardi ha ripreso l’argomento anche in un’intervista rilasciata per La Stampa. Ai microfoni dei colleghi del quotidiano torinese, il collaboratore del ministero della salute ha fatto capire che potrebbero non bastare gli appelli al buon senso nei confronti degli italiani. Ecco allora che servono dei provvedimenti drastici e immediati: “La semplice raccomandazione a non muoversi di casa riduce del 3% l’incidenza dei contagi, il lockdown del 125%. Se a questo accoppiamo lo smart working, che vale un altro 13% e il 15% determinato dalla chiusura delle scuole si arriva a quel 60% che serve per raffreddare l’epidemia“.

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Ricciardi ha parlato chiaramente di una situazione che è già fuori controllo, tanto da considerare il lockdown – anche in salsa metropolitana – “l’unica soluzione possibile“. Anche perchè, come accennato anche durante la sua ospitata televisiva, il pericolo maggiore è quello legato alla situazione degli ospedali. Ricciardi in tal senso parla di disastro: “In molte Regioni si stanno rinviando ricoveri e interventi chirurgici. Quando si dice rinviamo gli interventi elettivi che richiedono il post operatorio in terapia intensiva, parliamo di sostituzioni di valvole cardiache o interventi oncologici demolitivi per arginare i tumori“.

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Per questo motivo è fondamentale frenare la curva epidemica, anche attraverso misure differenziate. In ogni caso, Ricciardi ammette che “non è facile fronteggiare un’epidemia di questa portata, soprattutto dopo anni di tagli alla sanità“. Per questo motivo, ora più che mai è necessario che vengano coinvolte quante più forze possibili, compresi i medici di famigliache devono seguire i loro assistiti per evitare l’intasamento di ospedali e pronto soccorso“. Ed è questo l’ultimo appello che Walter Ricciardi lancia al sistema sanitario nazionale: consentire ai medici di essere formati e pronti per ogni evenienza.

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