Attilio Fontana: “Ricciardi si occupi dei suoi problemi. In Lombardia vaccini per tutti”

Scambio di battute tra Walter Ricciardi ed Attilio Fontana. Medico uno, politico l’altro, lo scontro tra i due è stato sulla questione vaccini.

Mentre si ipotizza un cambio ai vertici del welfare, il Governatore della Regione Attilio Fontana ha affrontato la questione vaccini rispondendo alle dichiarazioni, arrivate nella giornata di ieri, di Walter Ricciardi. In Conferenza stampa, il consigliere di Roberto Speranza ha infatti parlando dei vaccini annunciando di star lavorando ad un piano per la distribuzione “che contemperi la frammentazione regionale”. L’esperto ha poi citato la Lombardia, che ancora oggi porta avanti un triste primato per numero di contagi da Coronavirus. “Rischia di non avere i vaccini. Si è mossa tardissimo. Ha fatto 9 gare, l’ultima a ottobre“, ha detto Ricciardi stamane.

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Pronta, sempre questa mattina, la risposta di Attilio Fontana che ha riaperto la polemica sui vaccini influenzali. L’ha fatto intervistato ad Rtl. “Dovrebbe conoscere bene i fatti prima di fare queste affermazioni. Abbiamo acquistato l’80% in più di vaccini rispetto allo scorso anno, sapendo che ci sarebbe stata una platea più ampia di richieste. I vaccini per le fasce protette ci sono“, ha spiegato il Presidente della Lombardia. Inoltre, le prime 800mila dosi sarebbero già state distribuite e presto arriveranno le altre.

“E’ un tecnico, si occupi dei suoi problemi e non dei nostri, l’importante è che i vaccini ci siano, sia che uno li compri prima o che li compri dopo. Non credo che siano migliori quelli comprati prima rispetto a quelli dopo”, ha aggiunto Fontana. La situazione della Regione Lombardia, ha spiegato ancora, resta comunque critica e di grande pressione, anche se su zone diverse rispetto alla prima ondata. Le città più colpite erano state Bergamo, Lodi, Brescia; oggi abbiamo Varese, Monza e Milano. Ma Attilio Fontana è sicuro circa la sua gestione: “Noi come risposta sanitaria nonostante siamo sotto pressione, siamo in grado di dare risposte a tutte le richieste d’aiuto che vengono presentate, ma dobbiamo cercare fare in modo che questa linea di contagi si abbassi”. Si potrà forse tirare un sospiro di sollievo quando diventeranno visibili gli effetti della prima ordinanza, quella del 21 ottobre.

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