“Se perdiamo al referendum lascio la politica”: ora Maria Elena Boschi è in corsa per un ministero

”Se perdiamo il referendum lascio la politica”, disse Maria Elena Boschi nel 2016. Ora, in un partito al 3%, è in corsa per un ministero.

”Se perdiamo il referendum lascio la politica”: lo disse Maria Elena Boschi nel 2016, ospite da Lucia Annunziata, poco prima degli esiti del Referendum costituzionale. Se avesse vinto il No al referendum , la Boschi avrebbe abbandonato la politica e, come lei, disse Matteo Renzi. Non ci volle molto, però, perché cambiasse idea. E infatti, l’ora deputata di Italia Viva è rimasta al governo anche con Paolo Gentiloni premier, in qualità di sottosegretaria alla presidenza del Consiglio. La promessa fatta in campagna elettorale, seguita da una smentita dai fatti, le costò tante critiche e la scelta di far parte del Governo Gentiloni non passò inosservata e la Boschi fu accusata di incoerenza.

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Ora la storia si ripete, dal momento che il suo nome ha ripreso a circolare in queste ore mentre si discute dei prossimi scenari risolutivi e non della crisi di governo. Secondo le indiscrezioni, Matteo Renzi starebbe pensando di rilanciare su Maria Elena Boschi. Lei, al posto di Roberto Gualtieri come Ministro dell’Economia. Ed è proprio per questo che, probabilmente, il leader di Italia Viva non avrebbe nessuna intenzione di giungere ad un nuovo accordo. Una sua nomina avrebbe un impatto non di poco poco e , per questo, si starebbe pensando di affidarle il ruolo di sottosegretario a Palazzo Chigi, con una delega di peso, ad esempio ai Servizi segreti.

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Basta, un 3%?

Sta di fatto che, in un modo o nell’altro, Maria Elena Boschi potrebbe effettivamente rientrare in scena, con una percentuale, quella del suo partito, piuttosto misera. Con un 3%, la deputata di Iv potrebbe addirittura prendere posto alla guida di un Ministero. Discorso simile per Matteo Renzi, che dalla crisi di governo potrebbe uscirne con un peso politico maggiore, solo se le cose andassero davvero come auspica. La promessa di cambiare ambito è stata ribadita da Matteo Renzi in decine di occasioni pubbliche, accompagnata da affermazioni chiare e coincise sul non volere le poltrone. Cosa fatta, tra l’altro, anche questa mattina da un tweet della Boschi.

Il 29 dicembre 2015, durante la conferenza stampa di fine anno, Renzi disse: “Se perdo il referendum considero fallita la mia esperienza politica”. Il 10 gennaio 2016, in un’intervista al Tg1: “Non sono un politico vecchia maniera che resta attaccato alla poltrona: io penso che si faccia politica per seguire un ideale”. Ma anche il 20 gennaio, in Aula al Senato per il voto sulle riforme, l’ex PD disse: “Se perdessi il referendum considererei conclusa la mia esperienza perché credo profondamente nel valore della dignità della cosa pubblica”. Promesse rimaste nel vuoto, dal momento che Matteo Renzi è ancora qui e con lui c’è anche il nodo Boschi. Le poltrone, insomma, non le vogliono: ma guai a lasciarle per sempre.

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