Antonio Conte truffato: il fratello mette nei guai finanziere Bochicchio

Il fratello dell’allenatore dell’Inter, Daniele, ha denunciato l’ex banchiere della Hsbc, accusato di aver truffato vip del calcio quali Antonio Conte, El Shaarawy ed Evra

Antonio Conte-Meteoweek.com

Nuovi particolari emergono dall’inchiesta che ha portato sotto indagine l’ex banchiere e consulente finanziario Massimo Bochicchio, accusato di truffa ai danni di vip del calcio quali Antonio Conte, Stephan El Shaarawy e Patrick Evra. A tal proposito, ha parlato davanti ai magistrati di Milano il fratello di Antonio Conte, Daniele, che è anche collaboratore del presunto truffatore dal 2017. Anche lui, ignaro del fatto di essere divenuto pedina di un sistema che avrebbe arrecato danni al fratello, ha denunciato Bochicchio ai magistrati.

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Secondo quanto riporta Il Sole 24Ore, è ancora un mistero quanti soldi il consulente finanziario abbia investito e non restituito alla rete di vip finiti nella sua presunta trappola. Un giallo, perché le Fiamme Gialle sinora sono riuscite a ricostruire i fatti solo in parte. L’unica cosa su cui ci si può basare al momento sono le dichiarazioni dei protagonisti di una vicenda complicata.

«Ritengo, per quanto a mia conoscenza, comunque limitata alla mia attività di gestore del fondo Tiber Evolution», afferma Daniele Conte, davanti ai pm milanesi  Filippini e Polizzi, «che Bochicchio ha ricevuto 300 milioni di euro circa sul fondo Tiber… e almeno 200 milioni di euro sulla società Kidman». Ergo, almeno 500 milioni sarebbero finiti nelle mani del consulente, secondo Daniele Conte.

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Il 25 agosto 2020, il gestore è costretto a rassicurare un certo Bruno, allertato dopo aver letto un articolo uscito nel nostro Paese. Il 23 agosto il giornalista Da Rold svela su La Verità che Conte e altri clienti di Bochicchio stanno provando da tempo a farsi ridare denaro investito e hanno iniziato una causa civile a Londra. Intercettato dagli inquirenti, Bochicchio afferma:«Quando tu fai una scelta di un investimento su un billion e otto di investimento, 106 milioni, perché poi non lo dicono ma non sono 30 di Antonio Conte, in realtà l’investimento è di 106 milioni, però chiaramente l’unica cosa che risulta è solo la posizione di Antonio, perché le altre sono già state tutte “settled”».

Ora, qualunque sia la cifra, i soldi sono spariti per sempre, soprattutto perché da mesi Bochicchio sarebbe irreperibile a Dubai. La Guardia di Finanza però gli sequestrato 10,9 milioni di euro in beni e case. L’indagine che ha condotto al sequestro risulta però non interessare la presunta truffa ai danni dei vip, ma Bochicchio è accusato di riciclaggio internazionale. I pm sospettano che l’uomo abbia investito i proventi di reati fiscali o societari.

Secondo gli investigatori, attraverso le società Kidman e Tiber, avrebbe ottenuto «da clientela italiana capitali sottratti a imposizione fiscale» e poi avrebbe investito il denaro «in strumenti finanziari esteri, anche mediante transito su rapporti bancari inglesi e successivamente allocati in paesi a ridotta tassazione e massima tutela della riservatezza tra i quali British Virgin Islands, Hong Kong, Emirati Arabi, Singapore e altri».

Inoltre avrebbe eseguito «operazioni e transazioni idonee a impedire l’identificazione degli effettivi beneficiari degli investimenti» e trasferito «denaro e attività finanziarie provento dei reati di dichiarazione infedele, omessa dichiarazione o delitti contro il patrimonio d’impresa (appropriazione indebita, bancarotta fraudolenta) in modo da ostacolare l’identificazione dell’origine delittuosa dei capitali».

Conte e i soldi persi

Antonio Conte-Meteoweek.com

Daniele Conte, con le dichiarazioni rilasciate ai magistrati, permette di capire meglio le dinamiche degli investimenti del consulente finanziario tramite le società Kidman e Tiber a Londra. «Io», dice, «o più precisamente mio fratello, con Kidman abbiamo perso 24 milioni di euro… quello che so è che aveva tantissimi clienti tutti italiani ovvero qualche calciatore straniero. Dopo che si è cominciato a parlare della vicenda Bochicchio sugli organi di stampa, sono stato contattato da diverse persone che mi hanno riferito di aver investito in Kidman, di cui non conoscevo l’esistenza…».

Quando prendeva il denaro dai clienti, Bochicchio lo usava per scopi differenti. Ad esempio, racconta Conte, «proprie spese personali che garantivano a lui e alla sua famiglia un elevatissimo tenore di vita. Infatti so, perché me lo riferiva lui e perché l’ho visto nella sua casa di Londra, Roma e Capalbio, che ha acquistato tantissime opere d’arte alla Galleria Muciaccia di Roma. Io non sono un esperto d’arte ma ricordo di aver visto due quadri di Castellani, uno a Londra e uno a Roma del valore riferitomi da Bochicchio di circa 700mila euro l’uno; due litografie di Marilyn Monroe di Andy Warhol a Roma di cui non conosco il valore, ricordo che portò a Londra per arredare l’ufficio sette quadro di Mario Schifano di diverse dimensioni; ricordo di aver visto nella sua villa di Capalbio due quadri grandissimi di un famoso artista giapponese di cui non ricordo il nome. Queste sono soltanto alcune delle opere d’arte che Bochicchio ha acquistato con i soldi della Kidman».

Inoltre, scrive ancora Il Sole 24 Ore, Conte prosegue:«So che avrebbe acquistato un attico a Miami vicino allo stadio della locale squadra di basket, dove tra l’altro ha acquistato una autovettura Mercedes da collezione del valore di 200mila dollari. Inoltre, con i soldi di Kidman sosteneva spese di mantenimento della famiglia a Londra (affitto di casa, mobili, scuole private per i figli, viaggi con noleggio di aeromobili privati per la moglie). Ricordo che aveva acquistato dei mobili per la casa di Londra molto costosi, posso dire questo perché mi mostrò una credenza del valore di 70mila euro: questo acquisto, con altri mobili, lo aveva fatto a un mobiliere di Roma, tale Achille Salvagni che è tra gli investitori della Kidman».

Daniele Conte sostiene ancora:«Sempre per quanto riguarda l’utilizzo per fini privati dei fondi degli investitori, spesso disponeva dei bonifici senza alcun motivo alla moglie, a se stesso o al fratello. Dall’analisi che stiamo facendo con i legali dei conti di Kidman abbiamo riscontrato che ha bonificato nel maggio 2020, 520mila euro alla moglie, mentre al fratello 100mila euro in diverse tranches. Preciso che queste movimentazioni che vi ho citato provengono dal conto corrente londinese privato di Bochicchio in Hsbc, che però era stato alimentato dai fondi di Kidman». 

Ma i soldi che Bochicchio raccoglieva, come li avrebbe investiti? Secondo Conte, «i fondi  venivano usati anche con fini di effettivo investimento, soltanto che Bochicchio utilizzava degli strumenti finanziari molto rischiosi che, per quanto a mia conoscenza, erano intermediati da una piattaforma che si chiama “Interactive Brokers”. Questa piattaforma di investimento inglese consente di fare degli investimenti in tutta una serie di strumenti finanziari ad alto rischio, tipo titoli derivati, futures, commodities. Il problema era che questi tipi di investimenti erano troppo rischiosi e avrebbe dovuto informare i propri clienti e farsi autorizzare per questo tipo di attività, prospettando sia i potenziali guadagni, ma soprattutto le possibili perdite elevatissime. Tenete conto che ho saputo di una perdita secca solo su questa piattaforma di oltre 40 milioni di euro in dieci anni».

Ma non è finita qui, perché Conte afferma:«Suppongo che il veicolo Kidman fosse utilizzato da Massimo Bochicchio per attrarre investimenti di clienti facoltosi che lo stesso Bochicchio selezionava in parte perché sapeva che avevano la necessità di custodire all’estero capitali in maniera riservata. Inoltre Bochicchio prometteva degli importanti rendimenti (10%annuo) che rendevano ancor più appetibile l’investimento. 

Era la stessa natura della Kidman, che era un veicolo che Bochicchio sponsorizzava come un veicolo nascosto della banca Hsbc, che tranquillizzava i clienti sulla riservatezza dell’investimento. Naturalmente quelle che faccio sono delle ipotesi dovute alla mia parziale conoscenza della vicenda visto che mi sono accorto che Bochicchio mi ha nascosto il reale funzionamento di Kidman e posso dire che è verosimile che i clienti che stanno intentando le cause in Inghilterra e in Italia nei confronti di Bochicchio non rientrino nella categoria dei clienti che vi ho appena descritto. Quello che posso dire è che, a fronte di un centinaio di clienti, solo qualche decina ha sporto denuncia nei confronti di Bochicchio e della Kidman».

Infine, Conte chiosa:«Per quanto a mia conoscenza, Bochicchio non faceva nessun tipo di controllo sulla provenienza del denaro che riceveva, né sotto il profilo di una generica due diligence antiriciclaggio né tantomeno chiedeva agli investitori se avessero correttamente informato l’autorità fiscale delle disponibilità detenute all’estero (compilazione del quadro RW nella dichiarazione dei redditi). Questo posso sicuramente affermarlo per quanto a mia conoscenza come nel caso di mio fratello, considerato che Bochicchio non gli ha chiesto assolutamente nulla».

La domanda é: dove saranno finiti i soldi di Conte e degli altri vip? Vedremo come si evolveranno le indagini.

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