Va in ospedale dal marito malato di Covid ma lui non la riconosce: ecco che cosa ha fatto

Va in ospedale dal marito malato di Covid ma lui non la riconosce: lei ha avuto un’idea che ha risolto ogni cosa 

Patrizia (foto da quinewsArezzo.it)

Patrizia, 52 anni, di Arezzo, è andata a trovare il marito Sergio, stessa età, ricoverato in ospedale da 15 giorni col respiratore a causa del Covid, ma il marito non riusciva a riconoscerla poiché lei era coperta dalla tuta e poteva vederne solo gli occhi.

La donna ha quindi avuto l’idea di attaccare alla tuta una sua foto in cui era scritto:«Dentro la tuta ci sono io», cosicché Sergio ha potuto riconoscerla.

Leggi anche:—>Gatto con Covid e variante inglese: può contagiare?

A raccontare quanto accaduto è la Asl Toscana sud est. Patrizia ha raccontato che «la prima cosa che ha fatto è stata di accarezzare la foto. Era ancora un po’ incerto su chi ci fosse dietro la maschera e dentro la tuta ma nessun dubbio su chi fosse la donna della foto: sua moglie. Quando mi ha riconosciuta, siamo scoppiati a piangere: è stato veramente un ritrovarsi dopo un viaggio terribile che avevamo fatto in solitudine, uno lontano dall’altra».

Sergio e Patrizia avevano contratto entrambi il Covid. Patrizia lo aveva preso in forma lieve e ha trascorso un periodo di quarantena a casa mentre Sergio, il 15 febbraio è andato in ospedale e ieri lo hanno spostato nelle cure intermedie. Quando Patrizia è guarita ha avuto l’opportunità di far visita al marito.

Leggi anche:—>I farmacisti vaccineranno contro il covid: abilitati già 5.174

«Quando l’ho visto sul letto», ha detto la donna, «ho avuto la conferma di quanto fragili e deboli si sia durante la malattia. Soprattutto se si tagliano tutti i fili con la famiglia e gli amici. Se poi il contatto visivo avviene attraverso camici, visiera, doppia mascherina si rischia addirittura di non riconoscersi anche dopo 30 anni di matrimonio. Medici e infermieri sono angeli. Ma agli occhi di chi è disteso su un letto, con il viso coperto dalla maschera del respiratore sono come tanti soldatini anonimi. Non sono riconoscibili. anche gli operatori potrebbero avere grandi foto sulle tute di protezione».

Impostazioni privacy