Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento chiarisce sull’Ospedale Chigi

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, chiarisce sui dispositivi di sicurezza adottati a Palazzo Chigi e sull’ospedale.

(Photo Getty Images)

Le polemiche accese nel confronti di mascherine e bombole d’ossigeno acquistate preventivamente per Palazzo Chigi trovano una risposta, non solo il ministro Federico D’Incà chiarisce l’esistenza del plesso ospedaliero omonimo; lo ha fatto rispondendo a una interrogazione parlamentare presso un’aula di Montecitorio. A tal proposito ha dichiarato:”non sono stati effettuati sulla scorta di informazioni riservate, bensì sulla base della direttiva che il ministro Dadone aveva emanato per tutte le pubbliche amministrazioni il 25 febbraio 2020, quando ormai l’emergenza sanitaria era stata acclarata con deliberazione del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020″.

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Per il secondo punto, quello dove la stampa ha accennato più volte che a Palazzo Chigi sarebbe stato organizzato un ospedale, il ministro chiarisce:”si pone molta enfasi sul fatto che a palazzo Chigi sarebbe stato sostanzialmente organizzato una sorta di ospedale, peraltro prima ancora che si adottassero misure di contenimento della diffusione del contagi. In realtà, il presidio sanitario dislocato a via della Mercede è operativo dal lontano 1994, ed è stato pensato e posto a servizio di tutti i lavoratori distribuiti nelle 15 sedi della presidenza, nonché delle varie autorità di riferimento. Il presidio, ha sempre avuto in dotazione strumenti e attrezzature sanitarie di vario genere, tra cui defibrillatori, bombole di ossigeno, camici monouso di comune impiego e così via”. Non solo, D’Incà ha confermato la posizione sui quantitativi di materiale sanitario: “ritenuti ingenti, sottolineo che essi risultano invero decisamente modesti se si considera il numero complessivo dei soli lavoratori degli uffici della presidenza del consiglio dei Ministri, che sono circa 3.000 e sono dislocati non solo a palazzo Chigi ma in circa 15 sedi differenti”.

In sostanza all’emergenza Coronavirus, ora anche Palazzo Chigi ha messo in chiaro i dubbi che sono sorti nelle ultime 72 ore. Soprattutto emerge che sono state prese le adeguate misure di sicurezza ed è garantito per coloro che operano all’interno mascherine e guanti come previsto.

 

Barbara Crimaudo

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