L’omelia di Papa Francesco: “Non perdiamoci d’animo, si può uscire da tunnel”

La Messa di Natale 2020 a seguito della misure anti-covid, si è svolta con un numero contingentato di fedeli circa 200 in una basilica che normalmente ne contiene 7mila. La messa è iniziata alle 19.30 per consentire a tutti di tornare a casa entro le 22, l’orario in cui inizia il ‘coprifuoco’.

Aiutare gli altri invece che piangersi addosso: è l’invito di Papa Francesco. “Dio è nato bambino – ha detto nell’omelia della Messa di Natale – per spingerci ad avere cura degli altri. Il suo tenero pianto ci fa capire quanto sono inutili tanti nostri capricci, e ne abbiamo tanti. Il suo amore disarmato e disarmante ci ricorda che il tempo che abbiamo non serve a piangerci addosso, ma a consolare le lacrime di chi soffre”. “Dio prende dimora vicino a noi, povero e bisognoso, per dirci che servendo i poveri – ha concluso il Papa – ameremo Lui”.

“Siamo analfabeti di bontà”

La fame di successo ci lascia il vuoto dentro. “Abbiamo bisogno di lasciarci attraversare dal suo amore gratuito, dal suo amore instancabile, dal suo amore concreto. Quante volte invece – ha sottolineato Papa Francesco -, affamati di divertimento, successo e mondanità, alimentiamo la vita con cibi che non sfamano e lasciano il vuoto dentro!”. “Insaziabili di avere, ci buttiamo in tante mangiatoie di vanità, scordando la mangiatoia di Betlemme. Quella mangiatoia, povera di tutto e ricca di amore, insegna che il nutrimento della vita è lasciarci amare da Dio e amare gli altri. Gesù ci dà l’esempio: Lui, il Verbo di Dio, è infante; non parla, ma offre la vita. Noi invece parliamo molto, ma siamo spesso analfabeti di bontà”, ha commentato il Pontefice.

“Siamo figli amati”

“Siamo figli amati”: è questo il messaggio che porta il Natale ed è più forte di qualsiasi preoccupazione. “È questo il cuore indistruttibile della nostra speranza, il nucleo incandescente che sorregge l’esistenza: al di sotto delle nostre qualità e dei nostri difetti, più forte delle ferite e dei fallimenti del passato, delle paure e dell’inquietudine per il futuro, c’è questa verità: siamo figli amati”.

“Coraggio, sono con te”

“Sorella, fratello, non perderti d’animo. Hai la tentazione di sentirti sbagliato? Dio ti dice: ‘No, sei mio figlio!’ Hai la sensazione di non farcela, il timore di essere inadeguato, la paura di non uscire dal tunnel della prova? Dio ti dice: ‘Coraggio, sono con te'”. Un frammento dell’omelia della Messa di Natale di Papa Francesco.

Marta Zelioli

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