Arrivano i primi effetti collaterali della Brexit: secondo le ultime dichiarazioni del premier britannico, per i turisti non sarà consentito soggiornare oltre i tre mesi e vigerà l’obbligo del visto elettronico.
Secondo quanto dichiarato di recente da premier Boris Johnson, alcuni degli effetti indesiderati della Brexit riguarderanno il permesso di permanenza e soggiorno in Gran Bretagna. Ciò che è stato preso in considerazione, infatti, è di introdurre in un futuro prossimo un visto elettronico obbligatorio per tutti quei cittadini europei che vogliano mettere piede nelle isole britanniche, sia per turismo che per lavoro.
Chiunque penserà di effettuare un viaggio in Gran Bretagna, dovrà quindi prima munirsi di passaporto valido e chiederne preventivamente l’autorizzazione online. Il permesso dovrà essere richiesto almeno tre giorni prima della partenza, ghigliottinando di non poco anche il business dei viaggi last minute.
Solo in questo modo sarà possibile ottenere il visto, che tuttavia potrà essere negato nel caso in cui il richiedente abbia alle spalle dei precedenti penali – il periodo di tre giorni serve alle autorità nazionali anche per effettuare una simile verifica.
Oltre a ciò, le varie partenze e i vari arrivi saranno scrupolosamente controllati: altra limitazione, infatti, riguarda pure il periodo di permanenza massimo in territorio britannico, che non potrà protrarsi oltre i tre mesi. Nel caso sussistesse il bisogno di una permanenza più lunga, il turista sarà quindi chiamato e obbligato a procurarsi un visto di lavoro.
Questo sistema di permessi e visti elettronici non è di certo un’introduzione ponderata esclusivamente dalla Gran Bretagna. Tale metodo di controllo, infatti, è molto simile a quello già utilizzato negli Stati Uniti.
Tale strumento elettronico verrà adottato in un futuro prossimo da tutti i paesi del Regno Unito subito dopo la conclusione ufficiale delle manovre di Brexit, e verrà attuato tassativamente nei confronti dei visitatori provenienti sia dai Paesi Ue che dai cittadini del Commonwealth.
Il nuovo sistema prenderà il nome di Electronic Travel Authorisation (Eta) e, come spiegato dal ministro dell’Interno Priti Patel, è volto a rendere più agevoli le verifiche alle frontiere e a facilitare l’individuazione delle persone a rischio – soprattutto in caso di minaccia terroristica.
Niente più carte d’identità, quindi: al seguito saranno consentiti solo i passaporti. Sempre secondo quanto affermato da Priti Patel, tale sistema servirà anche come deterrente e contrasto più efficace al fenomeno di falsificazione dei documenti. A tal proposito, secondo le statistiche in mano al ministro, sembrerebbe che Grecia e Italia siano le nazioni con le carte d’identità più facilmente falsificabili a livello europeo.
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