Il premier Conte è deluso dall’Europa e dal mondo che sta bloccando i viaggi degli italiani a causa del coronavirus. Ma ci fermano lo stesso.
Conte: “Sarebbe ingiusto che arrivassero limitazioni da parte di stati esteri. Non lo possiamo accettare. I nostro concittadini possono partire sicuri, per loro e per gli altri”. Loa realtà, però, è che ormai la lista dei paesi che stanno bloccando gli italiani è sempre più lunga. Ma, almeno per quanto riguarda i Paesi della Ue il ministro Speranza, che ha incontrato i suoi omologhi, rassicura: “Gli italiani possono continuare a viaggiare, non ci saranno chiusure delle frontiere. Il nostro Servizio sanitario nazionale, i nostri medici e scienziati sono considerati di grandissimo livello in Europa. C’è fiducia da parte di tutti”. La realtà è un pò diversa, vediamo in dettaglio come si stanno muovendo all’estero per tenere lontano il coronavirus italiano.
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All’aeroporto di Praga misure di sicurezza per i voli in arrivo dall’Italia: “Per gli arrivi dall’Italia da mezzanotte riserviamo un gate dedicato con screening mirato e misure igieniche aumentate. Secondo le nostre informazioni, siamo il primo aeroporto al mondo ad adottare tali misure sugli arrivi dall’Italia”.
La Bulgaria ha sospeso i voli con Milano fino al 27 marzo. Lo riferisce la compagnia in una nota, aggiungendo che i passeggeri già in possesso di biglietti possono chiederne il rimborso o programmare altre date.
L’Iraq ha vietato l’accesso agli italiani e ai viaggiatori in arrivo dall’Italia. Baghdad ha stabilito di prorogare il divieto all’ingresso nel Paese arabo dei viaggiatori in arrivo da Cina e Iran e ha imposto divieti analoghi per i viaggiatori in arrivo da Italia, Thailandia, Corea del Sud, Giappone e Singapore. Uniche eccezioni previste: i diplomatici in missione, purché si sottopongano a controlli medici.
Anche l’Arabia Saudita, su decisione del ministero della Sanità, ha sconsigliato a cittadini e residenti del regno del Golfo i viaggi in Italia nel mezzo dell’emergenza coronavirus
Il Kuwait ha sospeso tutti i voli da e per l’Italia, la Corea del Sud e la Thailandia, a causa del diffondersi dell’epidemia di coronavirus in questi tre Paesi. Lo rende noto l’agenzia Kuna. È il primo Paese a far scattare un provvedimento del genere contro l’Italia. Tutti gli stranieri che hanno visitato questi Paesi nelle ultime due settimane non potranno entrare in Kuwait. E non verranno emessi nuovi visti. Per i kuwaitiani di rientro sarà necessaria una quarantena.
Anche la Giordania ha vietato l’ingresso nel regno ai viaggiatori in arrivo dall’Italia, come a quelli provenienti da Cina, Iran e Corea del Sud, a meno che non abbiano lasciato i Paesi colpiti almeno 14 giorni fa.
La Gran Bretagna impone condizioni differenti, a seconda della provenienza: chi viene dai centri “isolati” dovrà sottoporsi a un autoisolamento o quarantena anche in assenza di sintomi, chi invece proviene dal resto dell’Italia settentrionale dovrà farlo solo in presenza di sintomi.
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In Olanda le autorità hanno ordinato ai propri cittadini di non recarsi negli 11 comuni focolaio dell’Italia settentrionale e indicato Roma e il Lazio come zone a rischio al pari delle regioni del nord. Il governo di L’Aia ha messo in guardia i proprio cittadini diretti in Italia, perché si aspettino maggiori controlli alle frontiere e restrizioni agli spostamenti in alcune precise aree.
Le autorità delle Seychelles hanno vietato a tutte le compagnie aeree con voli diretti nell’arcipelago di imbarcare passeggeri che siano stati in Italia, Cina, Sud Corea e Iran negli ultimi 14 giorni.
Anche l’Australia ha consigliato ai cittadini di esercitare la “massima cautela” se dovessero recarsi in Lombardia e Veneto a causa del “rischio aumentato” di contrarre il coronavirus.
Serbia, Israele, Croazia e Irlanda hanno sconsigliato i viaggi in Italia, mentre dagli Stati Uniti è stata invece emanata un’allerta di livello uno per i viaggiatori diretti o di ritorno dal nostro Paese
La Germania, infine, ha annunciato che non chiuderà le frontiere per proteggersi dal virus. In Francia, gli studenti che hanno trascorso le vacanze in Lombardia o in Veneto non potranno tornare a scuola alla ripresa delle lezioni, ma solo dopo aver trascorso un periodo di auto-isolamento di 14 giorni.
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