Con tutti gli sforzi incredibili che il nostro sistema sanitario sta affrontando in questo drammatico periodo d’urgenza, si sta purtroppo assistendo a una pericolosa carenza di medicinali negli ospedali: farmaci usati non soltanto per le terapie intensive da coronavirus.
A fare il punto della situazione, e a lanciare un allarme che non va sottovalutato, è la stessa Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). Secondo quanto comunicato attraverso il sito ufficiale, l’agenzia sta comunque e costantemente monitorando la situazione e seguendo il problema raccordandosi costantemente con le Regioni e le Province autonome.
Come riportato nella nota ufficiale dell’Aifa, “l’improvviso incremento della domanda per i farmaci utilizzati nelle terapie ospedaliere dei pazienti ricoverati a causa dell’epidemia ha generato delle carenze per le quali, oltre a rilasciare le usuali autorizzazioni all’importazione” dai paesi esteri, si stanno “definendo in collaborazione con le aziende”, e attraverso anche il “supporto costante di Assogenerici e Farmindustria” delle “soluzioni eccezionali ed emergenziali”.
L’agenzia, dunque, sta monitorando la situazione. Data la situazione così delicata, per cercare di risolvere la problematica nel minor tempo possibile è continuamente in contatto con “le Regioni e le Province autonome, cui tutte le strutture territoriali sono invitate a rapportarsi per la valutazione”. Inoltre, raccomanda caldamente a tutte le strutture che riscontrano urgenze e necessità di inoltrare ad Aifa i “segnali, dando priorità ai casi urgenti di irreperibilità per i quali siano già stati espletati tutti i passaggi previsti con gli aggiudicatari delle gare regionali”.
Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, ha però rassicurato su alcuni punti che, dalla comunicazione dell’Agenzia del Farmaco Italiana, potrebbero essere travisati. Al momento, infatti, è vero che si sta riscontrando una seria carenza di tutti quei “prodotti che possono essere usati al di fuori delle indicazioni approvate, per trattare i pazienti con Covid-19 in forma sperimentale, sia medicinali anestetici, molto utilizzati nelle rianimazioni”.
Tuttavia, è bene tenere a mente che “carenza di farmaci non significa mancanza” di farmaci. Come infatti spiega Scaccabarozzi, “ci sono effettivamente delle carenze, dovute a un incremento improvviso della domanda, ma è in atto un lavoro da parte delle aziende farmaceutiche” proprio per far si che i medicinali non verranno effettivamente a mancare.
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