Nonostante tra ieri e oggi sia stato registrato un lieve calo di contagi e decessi da coronavirus nel nostro Paese, bisognerà attendere il 4 aprile prima di riuscire a vedere gli effetti delle misure più restrittive adottate l’11 marzo.
Questa, per lo meno, è la valutazione fatta dal fisico Giorgio Parisi, esperto di sistemi complessi dell’Università Sapienza di Roma e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
“Il numero dei decessi sta aumentando, ma a un ritmo più lento di prima e potrebbe continuare ad aumentare per un tempo molto lungo”, avrebbe infatti specificato Parisi. Che ha poi proseguito: “Quelli degli ultimi giorni non sono stati dati buoni, ma se le misure più serie sono state prese l’11 marzo, l’effetto si dovrebbe sentire dal 4 aprile”.
La valutazione effettuata dal fisico Giorgio Parisi in merito alla curva dei casi di contagio, si sviluppa su quella data calcolata sulla base del tempo medio che trascorre fra la comparsa dei sintomi e il decesso dei positivi, stimato perciò in circa 26 giorni.
“Negli ultimi dieci giorni il numero dei decessi sta rallentando rispetto alla prima crescita esponenziale, quando raddoppiava ogni 2,5 giorni. Recentemente sta aumentando progressivamente di 100 unità al giorno”, ha quindi ulteriormente specificato Parisi. Il fisico, poi, ha fatto sapere che la curva della mortalità potrebbe, purtroppo, continuare a crescere, anche se avrà un ciclo più lento di quanto invece accade durante la sua fase esponenziale.
Nella giornata di ieri, domenica 22 marzo, si sono registrati 3.957 nuovi casi di contagio, a differenza di quelli di sabato che erano stati 4821. Il totale dei pazienti positivi in Italia sale allora a 46.638, di cui 23.783 sono attualmente in isolamento domiciliare senza particolari sintomi o con sintomi lievi. Altri 3.000 (una pari al 6% del totale), invece, sono purtroppo ricoverati in terapia intensiva presso le varie strutture ospedaliere del Paese.
Per ciò che concerne il numero dei decessi, invece, sempre nella giornata di ieri è stato di 651 persone, con il totale che è quindi salito a 5.476. Nella giornata di sabato 22 marzo il numero dei decessi si è attestato a 793, un triste record fino a questo momento per il nostro Paese. Come è possibile notare, dunque, i numeri sembrano in leggero calo, ma toccherà aspettare il nuovo bollettino della Protezione Civile di oggi, per farci un’idea più chiara anche in merito alla valutazione effettuata dal fisico Parisi.
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