Domenica 12 aprile alle ore 21.20 su Canale 5 andrà in onda la commedia Non ci resta che piangere diretta e con Massimo Troisi e Roberto Benigni.
Il 12 aprile alle ore 21.20 su Canale 5 andrà in onda la commedia Non ci resta che piangere scritta, diretta e interpretata da Massimo Troisi e Roberto Benigni. La comicità fiorentina si sposa con quella napoletana dando vita a una valanga di risate a spasso nel tempo.
L’ insegnante Saverio (Roberto Benigni) e il bidello Mario (Massimo Troisi), amici di vecchia data. I due si trovano in un punto non precisato della campagna toscana, fermi ad un passaggio a livello. L’attesa aumenta l’angoscia di Saverio, molto preoccupato per la sorella Gabriella, depressa dopo la rottura con il suo fidanzato americano.
Stanchi di attendere il treno, Mario e Saverio si avventurano in un sentiero principale ma, quando la macchina ha un improvviso guasto, sono costretti a soggiornare in una sperduta locanda. Al loro risveglio, i due amici si ritrovano catapultati nella Toscana del XV secolo e, confusi e sotto shock, decidono di accettare l’ospitalità di Vitellozzo (Carlo Monni).
L’uomo confessa loro che la sua famiglia si trova invischiata nella terribile faida con Guglielmo Capecchio, che sta decimando la sua dinastia. Perciò chiede aiuto agli ospiti per scrivere una lettera a Girolamo Savonarola.
Mario, intanto, fatica ad ambientarsi nel clima medioevale, trovando sollievo solo grazie alla conoscenza della giovane dama Pia (Amanda Sandrelli). Saverio, invece, desidera trovare Colombo per impedirgli di scoprire l’America, sottraendo così sua sorella dal suo triste futuro.
Mario e Saverio partono alla volta della Spagna, non prima di aver conosciuto Leonardo da Vinci (Paolo Bonacelli) e avergli parlato delle prodigiose scoperte scientifiche e tecniche del loro secolo.
Lungo il cammino, i due incontrano Astriaha (Iris Peynado), una bella amazzone che ha il compito di proteggere le navi di Colombo.
I due amici finiscono per innamorarsi entrambi della donna e, mentre si contendono il suo amore, la storia si concretizzerà sotto i loro occhi…
Tralasciando il ‘dettaglio’ che gran parte delle scene con Benigni e Troisi siano state frutto di improvvisazioni, la scena che scrivono la lettera a Savonarola è un omaggio a Totò, Peppino… e la malafemmina (1956).
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