Scontro Governo-Calabria sulle riaperture, l’avvocatura dello Stato, per conto del Governo, ha rinunciato alla procedura accelerata. Al centro della partita la riapertura di bar e ristoranti con servizi ai tavoli avviata dalla governatrice calabrese Santelli
L’avvocatura dello Stato, per conto del Governo, ha rinunciato alla procedura accelerata con la richiesta di decreto cautelare monocratico al presidente del Tar di Catanzaro nel procedimento aperto contro la Regione Calabria per l’ordinanza della presidente Jole Santelli che consente il servizio ai tavoli, se all’aperto, per bar e ristoranti. A decidere non sarà dunque il Tar ma un collegio. Lo hanno annunciato i legali nel corso dell’udienza tenuta stamani. Il presidente del Tar ha quindi fissato per sabato alle 9.30 l’udienza collegiale che esaminerà il ricorso.
Cosa cambia nel merito? Al momento, la linea della Santelli resta attiva. L’ordinanza, in vigore dal 30 Aprile scorso quindi da 6 giorni, resta in vigore e in Calabria tutte le attività consentite dalla Regione sono permesse per legge, e lo saranno in ogni caso almeno finchè non arriverà la decisione del Tar (qualora dovesse essere contraria). I bar, i pub, le pizzerie e i ristoranti che hanno tavolini all’aperto, oltre a poter consegnare il cibo ai clienti con la modalità dell’asporto come previsto dal Dpcm del Governo nazionale, possono continuare a servire gli avventori.
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Intanto sono molte altre le Regioni che si stanno allineando alla Calabria o addirittura hanno concesso ulteriori libertà anche più significative (in Sardegna è consentito celebrare le messe con i fedeli in chiesa, in Sicilia hanno riaperto i cimiteri) e da ieri tutt’Italia è entrata nella fase 2 con molte attività consentite dal Governo su tutto il territorio nazionale.
Nelle ultime ore, al coro dei dissidenti, si è aggiunto anche il governatore del Molise Toma. Quest’ultimo ha rigettato la possibilità che le riaperture avvengano soltanto il 1 giugno. “Voglio che tutti voi possiate riaprire – ha spiegato rivolgendosi a ristoratori e titolari delle attività – nessuno deve restare indietro perchè la situazione è drammatica”.
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