foto di repertorio
Una 12enne originaria di Napoli è stata presa di mira e bullizzata da alcuni suoi “amici” su Instagram: dopo aver a lungo subito insulti come “Fai schifo, cicciona”, è scattata la denuncia ai carabinieri.
È una gravissima storia di cyberbullismo, quella accaduta a una ragazzina di 12 anni originaria di Napoli. La giovane, finita nel mirino di due coetanei, è stata ripetutamente insultata, denigrata e stalkerizzata su Instagram perché obesa. E all’intervento di sua madre, che ha denunciato l’accaduto e contattato i genitori dei bulli, i ragazzini hanno preso di mira anche lei.
Secondo quanto si apprende, la studentessa 12enne napoletana vittima di cyberbullismo su Instagram sarebbe anche finita in ospedale, appena qualche settimana fa, a causa di una sincope. Non ce l’ha fatta più a sopportare tutte quelle violenze verbali perpetrate da quei due pseudo-amici.
Prendendola di mira per via del suo peso, i ragazzini (uno di 13 e l’altro di 14 anni) avrebbero infatti portato avanti una campagna di insulti e offese contro la giovane già da marzo scorso, pubblicando foto imbarazzanti su internet, sui falsi profili social creati “ad hoc”, e arrivando persino a minacciarla per i suoi chili di troppo.
La violenza del cyberbullismo ha quindi portato la studentessa napoletana all‘inappetenza, alla sofferenza di continui mal di testa e mal di pancia. Ma i pericolosi sintomi dello stalking sono sfociati anche in tremori e perdite di coscienza, fino a che non è stato necessario per lei ricorrere alle cure mediche.
La mamma, che ha denunciato tutto ai carabinieri, ha commentato così la situazione: “Dovrebbero vietare i social ai minorenni, perché è troppo facile insultare nascondendosi su queste piattaforme“. L’avvocato Sergio Pisani – il legale al quale la donna si è rivolta per porre fine alla faccenda – ha inoltre sottolineato che “quanto accaduto alla giovane vittima impone una riflessione. I social non dovrebbero assolutamente consentire la creazione di falsi profili. I profili devono essere tutti certificati con una procedura di riconoscimento on-line previa esibizione e invio di documenti di riconoscimento”.
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Perché in effetti fa parecchio riflettere anche la reazione dei bulli: una volta che la madre della ragazzina si è rivolta a uno dei genitori, infatti, i due non hanno nemmeno lontanamente pensato di scusarsi per quel che hanno fatto alla giovane vittima. E anzi, invece di intimorirsi dopo la denuncia alle forze dell’ordine, questi hanno persino risposto alla donna prendendola di mira.
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Ciò che Sergio Pisani ha allegato agli atti consegnati agli investigatori, non a caso, è una conversazione salvata da una chat incriminata, nella quale i due minorenni scrivevano queste parole alla signora: “Attenta che stiamo organizzando una vattuta (“pestaggio” in dialetto napoletano, ndr) a L… più continui più la pestiamo…”, e ancora, “dimostra un pò di affetto per tua figlia… si vede proprio che volevi abortirla…”.
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