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Cronaca

Mes: 37 miliardi alla sanità regionale. Governatori a favore, Salvini frena

Il Fondo Salva-Stati prevede 37 miliardi di presiti senza interessi da dividere nelle regioni italiane per innovare la sanità. Ma non mancano voci a sfavore.

Sarebbero 37 i miliardi previsti dal Fondo Salva-Stati europeo (Mes) da ripartire nelle varie regioni italiane per favorirne lo sviluppo della sanità. I governatori regionali hanno inviato all’Esecutivo una mappa indicativa delle suddivisioni, che tiene conto di quanto la singola regione sia stata colpita dal Covid. Ecco quindi che la Lombardia, sicuramente il territorio più disastrato, otterrebbe il 16,64% del totale, equivalente a più di 6 miliardi.

Le posizioni di Fontana, Zaia e Salvini

The president of the Veneto region, Luca Zaia

La Cifra fa gola al governatore Attilio Fontana, sebbene il suo partito, la Lega, sia sempre stato a sfavore dell’impiego del Mes. “Senza condizioni, nessuno si può lamentare se vengono date quelle risorse” – ha detto Fontana. Atteggiamento più prudente quello di Luca Zaia, presidente della regione Veneto anche lui leghista. Zaia ha adottato la tecnica dell’attendismo, senza mai pronunciarsi con un no chiaro e tondo nei confronti del Fondo Salva-Stati. Il governatore del Veneto rimanda quindi la sua decisione al futuro, quando si aprirà un dibattito parlamentare. Attendismo comprensibile, se se pensa che il Veneto beneficerebbe di oltre 3 miliardi.

Di tutt’altro avviso è invece il leader leghista, Matteo Salvini, che descrive i prestiti alle regioni come “una trappola”. Ma in questo Salvini non è spalleggiato dai suoi governatori. Nel Pd gira voce che presto anche Zaia si schiererà a favore del Mes, anche a costo di mettere il leader del suo partito con le spalle al muro. Sì, perché alla sanità regionale quei fondi senza interessi servono e potrebbero essere la giusta spinta per un rinnovamento radicale.

Parlano Rossi, Speranza e Boccia

D’accordo è Enrico Rossi, governatore dem della Toscana, che spera di poter presto incassare i 2 miliardi destinati alla sua regione. “Ho un piano per gli investimenti sanitari con quei fondi. Discutendo con Bruxelles sulle spese indirette potrei liberare un miliardo da spendere per la mobilità pubblica e la sicurezza sul lavoro”. Questi i progetti di Rossi, che punta ad intersecare il rinnovamento sanitario con una ventata di aria fresca anche in altri settori.

Enrico Rossi prende l’occasione fornita dai fondi del Mes, per cui c’è opposizione non solo dalla Lega ma anche da una nutrita ala del Movimento 5 Stelle, per una riflessione sul Governo Conte. “Sospetto che tanta contrarietà della Lega e di pezzi antieruopeisti del M5S preluda ad una maggioranza diversa” – commenta Rossi. A commentare i fondi che potrebbero arrivare dall’Europa ci sono anche i Ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza. Come Ministro della Salute Speranza ripete che lui è “naturalmente favorevole ad ogni euro che arriva al Servizio Sanitario nazionale”. A favore, ma più cauto, sembra essere anche il Ministro degli Affari Regionali Boccia, che afferma: “l’impatto sui territori e sulla sanità sarebbe sicuramente positivo”, ma per parlarne sarebbe “più corretto aspettare la fine della mediazione che il Governo sta conducendo in Europa.”

Le opinioni di Zingaretti e Bonaccini

Italian left-wing party leader of the Democratic Party (Partito Democratico – PD) Nicola Zingaretti

C’è poi la voce di Nicola Zingaretti, che invoca con forza gli aiuti del Mes sia come segretario del Pd sia come presidente della regione Lazio, che otterrebbe 3 miliardi. Ma una distribuzione dei 37 miliardi europei gioverebbe a tutte le regioni, da Nord a Sud. Seguendo un criterio bastato sulla popolazione la Valle d’Aosta riceverebbe lo 0,21%, la Sardegna il 2,74%, la Calabria il 3,19%, la Sicilia l’8,16% e la Campania il 9,30%.

Dall’Emilia Romagna il governatore Stefano Bonaccini invita a non adottare un atteggiamento troppo euforico e a trattare la cifre con le pinze finché non ci saranno certezze. Certo però e impossibile non riconoscere la convenienza del prestito. E infatti anche Bonaccini spende parole in favore del piano: “Quelle del Mes sarebbero risorse straordinarie, mai viste in quelle dimensioni. Permetterebbero alla nostra regione, che già vanta una delle migliori sanità pubbliche, di fare interventi che potrebbero ulteriormente migliorarla e qualificarla”.

Da tutti questi interventi emerge un quadro politico disunito, con voci diverse, se non contrastanti, anche all’interno dei singoli partiti. La discussione sul Mes è tutt’altro che vicina ad una sua conclusione, ma questi 37 miliardi promessi dall’Europa alla sanità regionale potrebbero convincere qualche indeciso e orientare il dibattito verso un atteggiamento favorevole al Fondo-Salva Stati.

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