Tre settimane di vacanza in Parlamento in vista di una ripresa a settembre che, per maggioranza e governo, si preannuncia ricca di complicanze. Tante le decisioni rinviate: dalla legge elettorale alla separazione delle carriere dei magistrati.
I lavori riprenderanno il 24 agosto per le commissioni, mentre l’Aula della Camera è convocata il 31 agosto e l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi il 1 settembre. Il Parlamento dovrà affrontare questioni non poco spinose, rinviate appunto a settembre per evitare ulteriori malcontenti. Si va dalla legge elettorale alle nuove norme contro l’omofobia, dal conflitto di interessi alle modifiche dei decreti Sicurezza e molte altre. Anche la questione del Mes, con le divisioni interne ai giallorossi rimaste intatte andrà risolta. E, soprattutto, ci saranno le questioni sulla gestione dei soldi del Recovery Fund. Per non parlare dei decreti ancora da convertire: il nuovo decreto che proroga l’emergenza al 15 ottobre, il dl Semplificazioni. Poi ci saranno le Regionali e il referendum costituzionale sul taglio degli eletti che si svolgeranno il 20 e 21 settembre.
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Il testo elaborato dal presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, frutto dell’accordo siglato dalla maggioranza lo scorso gennaio sul proporzionale con soglia di sbarramento al 5%, sarebbe dovuto essere già pronto per agosto. Ma lo stop imposto da Italia viva, le richieste di modifica alla soglia avanzate da Leu e la netta contrarietà del centrodestra hanno finito per bloccare la riforma nonostante i democratici. Se ne riparlerà a settembre sicuramente prima di Montecitorio prima del referendum sul taglio degli eletti. Una tempistica che, al momento, appare di difficile realizzazione. Rinviato a settembre anche il testo sul conflitto di interessi. A fine luglio sarebbe dovuto approdare in Aula ma le diversità di vedute sia interne alla maggioranza che con le opposizioni hanno frenato la riforma, che è stata rinviata a settembre.
Il testo unificato è approdato in Aula a inizio agosto, dopo aver subito alcuni rinvii. La maggioranza è riuscita ad accordarsi su diverse questioni ma resta la netta contrarietà delle opposizioni, pronte a dare battaglia con nuovi emendamenti. Così anche per altre leggi è stata scelta la strada del rinvio, che consentirà anche il contingentamento dei tempi e, quindi, un iter meno complesso. Approdata in Aula a luglio, la riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere dei magistrati – provvedimento in quota opposizioni – è stata rinviata in commissione su richiesta della maggioranza. Potrebbe tornare in Aula in autunno, anche se sarà difficile che il testo venga approvato così com’è.
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