Contagi in aumento, sempre più focolai attivi, lento ma costante aumento dei ricoverati in terapia intensiva: dobbiamo preoccuparci?
Dobbiamo prepararci ad una seconda ondata? Già ci siamo? Il timore di un ritorno ai “grandi numeri” di marzo ed aprile, per quel che riguarda i casi di infetti di Sars-Cov-2 e – sopratutto – malati di Covid 19, si sta trasformando in consapevolezza. Ma la situazione è molto diversa da quella che ci travolse a marzo. e che fu risolta soltanto grazie al lockdown che però ha creato problemi di altro tipo.
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In una lunga intervista, che proponiamo divisa in più parti, il professor Giorgio Palù – virologo e microbiologo, professore emerito dell’Università di Padova e già presidente della Società Europea di Virologia – fa il punto della situazione. Partendo da un presupposto: «Non si può parlare di una seconda ondata» ci ha spiegato. «Questa è la fase discendente di un virus che è endemico e sopratutto globale», e quindi è possibile che “torni”, trasportato da chi viaggia in zone in cui, magari, i focolai sono più intensi. La prima parte dell’intervista al professor Palù nel video.
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