Lamorgese, oggi in visita a Trieste, in un’intervista ha parlato del controllo del territorio del dialogo continuo tra le forze sul campo e delle iniziative necessarie per garantire la sicurezza
Luciana Lamorgese, Ministro dell’Interno, riguardo l’attenzione sul confine sloveno, ha dichiarato: “Il Viminale tiene alta l’attenzione sui flussi dei migranti irregolari in arrivo anche al confine sloveno. Infatti, sono stati rafforzati i dispositivi di controllo in un’ampia fascia di territorio anche con l’ausilio di personale militare e sono continue le interlocuzioni tra prefetti ed amministratori locali per mettere in campo tutte le iniziative necessarie a garantire la sicurezza sanitaria dei cittadini, che per il ministero dell’Interno rappresentano una priorità”.
La ministra ha rilasciato un’intervista al Messaggero Veneto e Il Piccolo, in vista della sua visita di oggi a Trieste, dove è in programma un vertice con Regione, prefetti, amministratori locali e magistratura, ed ha aggiunto: “È evidente che, con l’emergenza Covid, la gestione del fenomeno migratorio, anche in Fvg, è aggravata dalle difficoltà organizzative legate all’esigenza di trovare spazi adeguati per garantire l’isolamento e la sorveglianza sanitaria dei migranti in quarantena”.
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Tra i temi dell’incontro anche l’accoglienza dei minori non accompagnati: “La competenza è dei Comuni – ha ricordato -anche se conosco bene le difficoltà che stanno incontrando gli enti locali, soprattutto i più piccoli, nella gestione del loro isolamento sanitario obbligatorio e per i costi che questo comporta, difficilmente sostenibili per le realtà minori. È necessaria, tuttavia, una maggiore attività propositiva da parte degli enti locali”. Ha poi tenuto a sottolineare, “posso assicurare che i sindaci non verranno lasciati soli su questo fronte estremamente delicato”. In merito all’emergenza sanitaria, la ministra ha poi ribadito che “è la nostra prima preoccupazione”. “Durante questa emergenza sanitaria – ha concluso- in Fvg sono stati effettuati 2.594 tamponi, con una percentuale di migranti positivi pari al 2,5% del totale degli esami eseguiti”.
La ministra, nel suo intervento ha parlato anche degli imprenditori che “cercano di far fuori la concorrenza appoggiandosi ai capitali mafiosi”. Quelli che provengono dalla Tunisia “sono barchini autonomi. Una volta che sono partiti, non possono essere fermati”, ha precisato. Con l’esecutivo tunisino “avevamo chiesto un incontro a inizio luglio. C’è stato forse qualche ritardo da parte loro, ma sapevano che il governo stava per cadere, così come poi è accaduto”. Lamorgese ha spiegato inoltre che il Viminale si attende una seconda ondata: “Il presidente della Tunisia è andato a Sfax a parlare con la gente. Adesso da Sfax non partono più. Ma siccome quella dei trafficanti è una forma di criminalità organizzata, sono rapidissimi a riorganizzarsi e stanno cambiando i porti di partenza”.
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