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Cronaca

Scuola, le regole per le lezioni online: se ne salti troppe, sei bocciato

Arriva il regolamento per chi frequenterà la scuola con la didattica a distanza. Non si seguono le lezioni in pigiama o mentre si fa colazione. E bisogna piazzarsi in un luogo isolato dai rumori tipici delle attività domestiche.

Nuove regole per chi seguirà le lezioni a distanza – meteoweek.com

Il prosieguo delle attività scolastiche si svolgerà, almeno per la maggior parte delle classi, nuovamente a distanza. La scuola torna a casa, dunque, dopo che questo stratagemma è stato messo in campo durante i mesi difficili della primavera, con il lockdown che ci ha costretti tutti nelle nostre abitazioni. Questa volta, però, il Governo si è fatto trovare pronto e soprattutto non si stanno vedendo i disagi venuti alla luce alcuni mesi fa. Ma nel frattempo anche la scuola si adegua, con un vero e proprio regolamento interno da seguire in queste settimane chiusi in casa.

Si tratta di una specie di galateo del perfetto studente, che dovrà adeguarsi finchè non sarà possibile tornare in classe. Alla base di tutto c’è ovviamente il fatto che, pur trovandosi in casa, gli alunni dovranno comportarsi come se fossero a scuola. Dunque, in primis bisognerà farsi trovare pronti al suono della campanella virtuale e alla partenza delle lezioni. Perciò, cari ragazzi, non attivate la telecamera finchè non siete presentabili dal punto di vista estetico: niente pigiama e niente inquadrature mentre state ancora facendo colazione.

Al tempo stesso è preferibile evitare di far sentire ai vostri compagni, ma soprattutto al docente, tutti i rumori di fondo che possono arrivare dagli altri ambienti di casa. Questo è in sintesi quanto ha espresso Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma e del Lazio. “Sappiamo bene che non tutti gli studenti hanno a disposizione una cameretta da cui poter seguire le lezioni ma deve essere loro cura disattivare il microfono. Educazione e rispetto, quindi, devono essere presenti in classe così come online“.

Nel caso in cui si voglia attirare l’attenzione per un qualsiasi motivo, come intervenire durante una lezione per chiarimenti, non è necessario attivare il microfono. In quel caso, le applicazioni di videoconferenza hanno applicato al loro interno un sistema per “alzare la mano“. Ma non ci sono solo delle richieste fatte nei confronti degli studenti, la cui privacy (e anche quella dei propri cari) va preservata. Per questo motivo si richiede l’inquadratura in primo piano, senza mostrare in maniera troppo evidente gli ambienti circostanti.

Il ruolo cruciale resta quello del docente – meteoweek.com

Inoltre non è consentito fare dei video o delle foto con il proprio cellulare durante la lezione. Questa regola vale, a meno che non siano gli studenti a richiederlo al docente, che sarà libero di dare l’autorizzazione o meno. Un vantaggio per gli alunni riguarda la durata di una singola ora di lezione. Non si arriverà più alla soglia dei 60 minuti, come avviene a scuola, ma ci si potrebbe fermare a 40-45 minuti. Ciò vale in favore dei fruitori e degli organizzatori della lezione, che avranno così qualche minuto in più per far riposare gli occhi e la mente, troppo concentrati sullo schermo.

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Le regole possono cambiare per le singole realtà scolastiche italiane. Ad esempio ci sono alcuni plessi in cui si resterà chiusi per la prima settimana di entrata in vigore del Dpcm, con il 100% delle lezioni svolte a distanza. Poi ci sarà una riapertura graduale, anche del 25% degli spazi della propria scuola. Proprio per coloro i quali sarà necessario fruire del servizio di didattica a distanza, viene richiesto di utilizzare le proprie generalità prima di effettuare l’accesso all’aula virtuale. Resta in ogni caso la richiesta di massima puntualità, come se si andasse realmente a scuola.

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Un altro aspetto da non sottovalutare è quello che riguarda la frequenza delle lezioni. Nonostante non si vada fisicamente a scuola, le regole valgono esattamente come se si fosse presenti o assenti fisicamente. Le eventuali assenze verranno regolarmente registrate, con un’aggravante in più per chi decide di saltare le lezioni pur trovandosi a scuola. Se si salta almeno il 25% delle ore previste, infatti, si rischia la bocciatura a prescindere dalla media ottenuta dalle verifiche.

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