Giulio Golia, il dramma dopo il Coronavirus: “Ho perso l’udito”

Tra le iene più famose della televisione italiana è giusto parlare di Giulio Golia. Quest’ultimo, dopo aver contratto il virus alcune settimane fa, è finalmente tornato negativo e a Libero ha raccontato tutto il suo periodo difficile e gli effetti del virus sull’organismo.

Giulio Golia – meteoweek

Situazione complicata

Nella sua lunga intervista, Giulio Golia ha deciso di parlare a cuore aperto raccontando la sua esperienza personale nell’aver contratto il coronavirus. Alcuni particolari degli effetti del contagio sono ancora oggi tangibili. Scopriamo nel dettaglio quali siano le condizioni della iena oggi soprattutto in seguito alle sue dichiarazioni delle ultime ore.

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Da asintomatico a conseguenze non risolte

Giulio Golia ha confermato che inizialmente quando ha scoperto di essere positivo al Covid-19, era del tutto asintomatico. Poi, col passare dei giorni ha iniziato ad avere tosse e dolori al punto da non riuscire ad avere gli occhi aperti.

La moglie della iena – meteoweek

La situazione però è degenerata quando ha perso l’udito all’orecchio sinistro. Tale situazione, però, non si è del tutto ristabilita nonostante ad oggi risulti negativo. Successivamente la sua preoccupazione poi si è spostata anche per la moglie che si è ritrovata in condizioni peggiori delle sue.

Giulio Golia e il sistema denunciato

La rabbia della iena più famosa di Italia 1 chi è ricreata soprattutto contro tutti quei leoni da tastiera che sui social network pagano di questo virus come roba da nulla ma solo una semplice influenza. La sua aspra critica, però, si è spostata anche verso il sistema.

Golia dopo un mese di Covid – meteoweek

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Ciò che ha denunciato l’inviato del programma di Italia 1, infatti, è anche la difficoltà con l’ASL e con le strutture ospedaliere che sembrerebbero essere prese d’assalto e quindi abbandonare i pazienti. Questa ovviamente è l’esperienza raccontata da Giulio a Libero. Le sue critiche si sono spostate anche per l’applicazione Immuni che, secondo lo stesso, non sarebbe e non garantirebbe un servizio immediato soprattutto per la carenza di personale.

Francesco Castaldo

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