La parabola di Claudia Koll è nota al grande pubblico: da attrice nei film erotici con Tinto Brass alla conversione dopo il pellegrinaggio a Medjugorie.
L’attrice romana ha partecipato a diversi programmi televisivi in cui ha raccontato il percorso che l’ha portata dal successo e dalla perdizione alla religione e a prendere le distanze non solo dal suo passato ma proprio da un’altra sé. Ospite di Caterina Balivo a Vieni da Me, lo scorso anno, raccontò di essere stata addirittura posseduta dal demonio: “Ho capito che c’era un male in me.
C’erano delle forze che mi stritolavano le gambe, un’edera che saliva e mi stringeva, impedendomi di muovermi, e allora mi sono rivolta al Padre Nostro. Presi il crocifisso, lo afferrai e pregai. Quando la preghiera è diventata un grido il Signore mi ha liberato. Mi avvolto una pace profonda”. “Col tempo ho cominciato a capire la potenza della croce, che Cristo aveva agito. Poi quando il maligno ha provato a riattaccarmi ho scoperto che solo Dio poteva aiutarmi e quindi mi sono legata sempre di più a lui e ho iniziato a seguire un percorso”.
La preghiera è una tale forma di conforto che l’attrice avverte la presenza e il consiglio del Signore. “Un giorno si è verificata una situazione drammatica che richiedeva una soluzione, ma io non non sapevo cosa fare. Camminavo su e giù per la stanza. Ad un certo punto mi sono rivolta a Dio. Ho cominciato a pregare il Padre nostro stringendo in mano la croce.”
“Quando tutto il mio essere era rivolto a Dio ero stretta alla croce, ho sentito una liberazione. Mi sono sentita immersa in una pace profonda. E mi sono riposata in quella pace. Non sentivo più né preoccupazione, né paura, c’era solo silenzio, era un silenzio profondo che prima non conoscevo. Quel silenzio mi parlava di Dio. Non ho visto il Signore, ma ho sentito la sua presenza.”
Molto forte è anche la sua devozione alla Madonna: “La Madonna è sempre stata presente nella mia vita, dal momento della mia nascita. Quando avevo otto o dieci anni, non mi ricordo bene, ho visto un film sulla Madonna di Fatima. Allora ho detto: la Madonna non è una statua, è una donna.”
“E mi colpiva molto il fatto che la Madonna avesse dato un compito così importante ai veggenti. Attraverso quel film ho sentito che la Madonna mi parlava della bellezza, della pace, della serenità”. Del suo percorso a Medjugorije, nel 2010, racconta: “Non mi è assolutamente passato per la testa di cercare segni, di guardare il cielo. Penso che quello sia un incontro che avviene nell’interiorità”.
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