Natale e Capodanno in lockdown: un incubo per commercianti e ristoratori, che solitamente in questo periodo dell’anno intensificavano il lavoro.
Chiudere tutto per Natale? Si sarebbe potuto fare qualcosa di meglio, ma ci adeguiamo. Questo, in sintesi, il pensiero di commercianti e ristoratori sulla decisione di applicare pesanti restrizioni durante il periodo natalizio. Una scelta che in molti stanno pagando a caro prezzo, visto che i giorni tra Natale e Capodanno sono, per molte categorie, tra i più produttivi dell’anno dal punto di vista del reddito. I commercianti ed i ristoratori italiani hanno in ogni caso fatto buon viso a cattivo gioco, adeguandosi e cercando soluzioni alternative.
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E quindi asporto e consegne a domicilio per ristoranti e bar, anche chi non ha mai lavorato con queste modalità. Oppure acceleratore a tavoletta nei giorni subito prima di Natale, in modo da massimizzare il profitto (comunque al di sotto di quello degli anni precedenti) quando è stato possibile farlo. Ma siamo sicuri che chiudere tutto fosse l’unica strada percorribile? “No, si poteva fare diversamente” commenta un pò amaramente uno dei negozianti che abbiamo intervistato: “Invece di chiudere si poteva imporre il rispetto delle norme di sicurezza alla gente. Sarebbe stato meglio per tutti”. Le voci di ristoratori e commercianti nel servizio video a cura di Agnese Peccianti.
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