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Vaccino anti-Covid, per le donne in gravidanza e allattamento arrivano le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità. “Si procede al vaccino dopo la valutazione individuale del profilo rischio/beneficio”.
Sono 501.683 le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid nel nostro Paese. Secondo i dati aggiornati e fatti pervenire dalle fonti di Palazzo Chigi, in Italia hanno ricevuto il vaccino 310.465 donne e 191.218 uomini. Oltre 414mila somministrazioni sono state effettuate a personale sanitario, 56mila a personale non sanitario e 30mila a ospiti di strutture residenziali. E prosegue senza sosta tutta la prima fase del processo di vaccinazione, arma fondamentale per sconfiggere la pandemia.
Non tutti, però, sono chiamati a vaccinarsi contro il Covid. Nel caso delle donne – che risultano tra l’altro nella fascia di popolazione più vaccinata in Italia – l’Istituto superiore di sanità permette di scegliere nel caso in fossero in stato interessante.
“Nonostante non siano disponibili dati per valutare gli effetti dei vaccini Covid-19 in gravidanza e allattamento, la vaccinazione non è controindicata“, si legge infatti nella nota dell’Istituto superiore di sanità. “Le donne ad alto rischio di contrarre la malattia in forma grave dovrebbero discutere i potenziali benefici e rischi della vaccinazione con i professionisti sanitari che le assistono, mentre se una donna scopre di essere incinta dopo la prima o la seconda dose non c’è alcuna motivazione per interrompere la gravidanza”, prosegue ancora il messaggio contenuto nel documento ad interim su “Vaccinazione contro il COVID19 in gravidanza e allattamento“.
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Sono queste, infatti, le principali indicazioni elaborate dall’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS), poi condivise e sottoscritte anche dalle principali società scientifiche del settore (quali appunto SIGO, AOGOI, AGUI, AGITE, FNOPO, SIMP, SIN, SIP, ACP e SIAARTI).
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Come si osserva dal documento, vengono passate in rassegna le principali indicazioni adottate a livello internazionale e nazionale. “In Italia si offre alle donne in gravidanza e allattamento la possibilità di scegliere, con il supporto dei professionisti sanitari, se sottoporsi o meno alla vaccinazione dopo una valutazione individuale del profilo rischio/beneficio“. Questo poiché “le donne in gravidanza e allattamento non sono state incluse nei trial di valutazione dei vaccini Pfizer-BioNtech mRNA (Comirnaty) e Moderna, per cui non disponiamo di dati di sicurezza ed efficacia relativi a queste persone”.
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