Vicenza, gli uomini della Guardia di Finanza hanno scoperto i furbetti del reddito di cittadinanza: sono 15 le denunce, mentre il danno all’INPS si attesta a un valore di oltre 122mila euro.
Quindici le denunce per illeciti contro il reddito e la pensione di cittadinanza disposte a Vicenza dalla Guardia di Finanza. Bloccata l’elargizione, le autorità provvederanno al recupero dei contributi illecitamente percepiti da 13 soggetti, per un valore totale di 122.400 euro, ai danni dell’INPS.
Secondo quanto si apprende dall’Adnkronos, i Finanzieri del Comando Provinciale, nell’approfondimento di 15 distinte posizioni, sono riusciti a risalire a casi piuttosto diversificati. In uno, è stato accertato che il soggetto percettore aveva beneficiato del reddito di cittadinanza pur essendo stata Legale Rappresentante e, successivamente, Presidente del Consiglio di Amministrazione di una Società Cooperativa operante nel comparto della logistica. La donna, oltre ad aver dichiarato il falso sulla propria situazione reddituale, aveva inoltre omesso la stabile convivenza con il compagno, peraltro cointestatario del contratto d’affitto. Scattato il sequestro preventivo finalizzato alla confisca 10.434 euro, pari al contributo illecitamente percepito per le annualità 2019/2020.
In un secondo caso è emerso che il soggetto percettore avrebbe conseguito indebitamente, per le annualità 2019/2020, una somma pari a 20.647 euro. Il tutto, pur essendo titolare di quote di proprietà non dichiarate nella domanda di contributo su ben 26 immobili, di cui 7 fabbricati e 19 terreni – conseguendo erogazioni indebite per il valore di 7.500 euro.
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Un altro soggetto, invece, avrebbe invece omesso la comunicazione del possesso di un motoveicolo con cilindrata superiore a 250 cc, conseguendo tra il 2019 e il 2020 la somma indebita di contributo per 14.752 euro. Anche un altro beneficiario, ai fini dell’ottenimento del reddito di cittadinanza, avrebbe nascosto – tra gli altri dati – l’immatricolazione di un autoveicolo di cilindrata superiore a 1600 cc, percependo tra il 2019 e per il 202o un contributo di 20.650 euro.
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Tra i denunciati, un beneficiario avrebbe invece certificato una situazione anagrafica del nucleo familiare del tutto difforme da quella effettiva, omettendo cioè di indicare la convivenza con due nonni, entrambi percettori di reddito di pensione. Avrebbe così percepito erogazioni indebite per 7.260 euro. In un altro caso, infine, le Fiamme Gialle hanno scoperto un soggetto che ha ottenuto indebitamente 8000 euro omettendo di dichiarare il possesso di un patrimonio immobiliare diverso dalla prima casa, e dal valore di oltre 52 mila euro – eccedente alla soglia massima consentita di 30 mila euro.
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