Prosegue la campagna vaccini in Italia e nel mondo (Getty Images)
Si profila un grave caso di inadempienza contrattuale secondo il commissario per l’emergenza coronavirus sui vaccini in ritardo
Ci sarà un ritardo nel piano italiano dei vaccini contro il coronavirus. Ma stavolta non dipende dalla macchina organizzativa e burocratica del nostro paese.
La Pfizer, al momento l’unica casa che rifornisce il nostro paese nella campagna di vaccinazioni contro il Covid, ha fatto sapere che ci sarà un ritardo nella consegna delle forniture. La settimana scorsa erano arrivate in Italia meno dosi del previsto. Lunedì sono arrivate circa 103mila dosi rispetto 400mila previse. Ieri sono arrivate circa 50mila dosi e altre 240mila sono annunciate per oggi. Ma questo scaglionamento finisce per mandare in crisi tutto il meccanismo di prenotazioni che in molte regioni è estremamente avviato.
La casa farmaceutica statunitense ha motivato il ritardo con una ‘riorganizzazione del piano di produzione e distribuzione’.
In realtà non si tratta del primo e nemmeno dell’unico ritardo che potrebbe pesare sistematicamente soprattutto sui richiami, che in molte regioni sono già cominciate.
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Il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus Domenico Arcuri è stato molto duro su questa vicenda, che ha definito “incredibile e inaccettabile”; ipotizzando anche una denuncia nei confronti del colosso farmaceutico americano per inadempienza contrattuale.
“Si tratta di un ritardo grave che provoca un impatto sulla salute a causa di un inadempimento del contratto pubblico” ha detto Arcuri, presente ieri al meeting con le amministrazioni regionali. Il commissario ha anche sottolineato che spetta all’Unione Europa promuovere eventuali azioni legali e che il foro competente in questo caso sarebbe quello di Bruxelles.
Come noto infatti la fornitura della Pfizer arriva nell’ambito del massiccio quantitativo di dosi di vaccino acquistato dall’UE
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Nel frattempo l’Italia è in attesa dell’OK da parte della EMA, l’Agenzia europea del farmaco, per cominciare a distribuire anche il vaccino della AstraZeneca, che consentirebbe di avere un numero maggiore di dosi.
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