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Politica

Crisi di governo, questione di scelte: ma non sarebbe giusto andare al voto?

Il rientro di Matteo Renzi e dei suoi nella squadra di governo potrebbe essere l’ipotesi più accreditata per evitare il voto. Ma perché?

E così Giuseppe Conte si è dimesso. Il Presidente del Consiglio, dopo le consultazioni alla Camera e al Senato – dove ha ottenuto sì la maggioranza, ma non assoluta – ha messo un punto al Conte-bis e forse non avrebbe potuto fare altrimenti. Ma il Conte-ter sarebbe già dietro l’angolo. Nascerà, stando alle ipotesi attualmente più dibattute, una squadra completamente nuova. Ma dove troverà i numeri? Giuseppe Conte non ha trovato i “responsabili”, o costruttori, che potessero garantirgli la permanenza a Palazzo Chigi quando si è presentato al Senato. E non apre neanche ai renziani. Dove pensa, allora, di trovare una maggioranza che possa permettergli di ritornare per tornare a rappresentare un esecutivo? Paradossalmente, proprio il rientro di Matteo Renzi e dei suoi nella squadra di governo potrebbe essere l’ipotesi più accreditata per evitare di andare alle urne o di sostituire Conte come Premier.

Leggi anche: Dal governo di unità nazionale al Conte ter: le ipotesi in campo

Ma perché? Perché il voto sembra essere davvero improbabile?  Da una parte c’è il compromesso politico; dall’altra, il diritto alla rappresentatività. Ma non sarebbe giusto, visti anche i sondaggi, sciogliere le camere d andare al voto? Rimettere la palla nelle mani dei cittadini? Mettere fine a questi giochi di palazzo, aperti platealmente da Matteo Renzi che, con le dimissioni delle Ministre dall’attuale esecutivo, ha aperto una crisi di governo che forse, più che motivo, non aveva momento d’esistere. Una crisi che ha visto poi Giuseppe Conte intascare la fiducia al Senato, ma con numeri ben al di sotto della maggioranza assoluta. E invece, dalle urne, risulterebbe forse l’emersione di una maggioranza più compatta, almeno sui numeri. Il centrodestra è ormai la coalizione più compatta e attende, speranzosa, di poter prendere posto.

Leggi anche: Conte ter e variabile Alfonso Bonafede: la scomoda posizione del M5S

La palla è invece nelle mani di Sergio Mattarella. Prima di accettare un Conte ter, con la maggioranza tale e quale a quella del Conte bis, però dovrà avere la certezza che Conte e Renzi abbiano superato l’incomunicabilità e i veti. Cosa che, però, appare improbabile. C’è però l’ipotesi di un nuovo gruppo parlamentare, il Maie-Italia 2023, che tuttavia non ha raggiunto il numero necessario di iscritti per essere utile al Conte ter.

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