Elon Musk, anche questa volta, si è danneggiato da solo dopo il tweet pubblicato qualche giorno fa. Sul suo profilo social aveva parlato di «quotazioni alte» del Bitcoin, parole che hanno generato una ondata di vendite sia sulla criptovaluta sia su Tesla. Lo stesso cofondatore di Tesla aveva annunciato che l’azienda di Palo Alto aveva investito ben 1,5 miliardi nel Bitcoin. La criptovaluta, di conseguenza, spicca il volo. Volo che si interrompe con una brusca frenata. Tesla, la società che più ci ha investito, si ritrova quindi a subire le conseguenze del crollo del Bitcoin.
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Nel dettaglio, è stato evidenziato una perdita del 9% nel pre – Borsa. I titoli sono scesi, inoltre, sotto il livello del prezzo con cui Tesla è entrata in S&P 500 il 21 dicembre 2020. Il calo è arrivato a toccare addirittura -12% a 627,10 dollari e dopo un’ora e mezza di scambi si è ridotto a poco più del 4%. Calo che si aggiunge a quello registrato lunedì dell’ 8,6% negli scambi regolari. Al momento Tesla è su livelli inferiori del 23% al record toccato il 26 gennaio quando erano stati sfiorati i 900 dollari per azione.
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