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Politica

“Colmare le lacune di questi mesi”: così Mario Draghi sembra riconoscere gli errori del passato

Parlando all’aula del Senato questa mattina per le sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo di domani e dopodomani, Mario Draghi ha puntato il dito contro gli errori e i ritardi dei mesi precedenti.

Mario Draghi. L’uomo che parla poco, che si tiene lontano dalle chiacchiere, che evita di centrare su di lui i riflettori. La differenza – almeno sotto questo punto di vista – con il predecessore Giuseppe Conte, sembra essere evidente. Arrivato a Palazzo Chigi in uno dei momenti più traumatici per l’Italia e per il mondo intero, Draghi ha dovuto prendere in mano le redini di una situazione disperata, dalla crisi dell’economia alla lentezza del piano vaccinale. Ha dovuto far fronte, soprattutto, alle differenze, ai problemi, agli intoppi del sistema. Che qualcosa, nei mesi precedenti, non abbia funzionato è evidente ed anche lo stesso Draghi sembra averlo ben presente.

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Parlando all’aula del Senato questa mattina per le sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo di domani e dopodomani, il Presidente del Consiglio ha parlato dell’attuale situazione Coronavirus; ma anche di politica industriale, mercato unico, rapporti con l’Europa, digitalizzazione, rapporti con la Russia. Una ricetta condita e variegata ma il punto, più di altro, è stata la campagna vaccinale. Lanciando un “messaggio di fiducia agli italiani“, Draghi ha spiegato di essere a lavoro per “colmare i ritardi di questi mesi“.

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“L’accelerazione è visibile: quasi 170 mila dosi al giorno inoculate nelle prime 3 settimane di marzo, più del doppio che nei mesi precedenti e nonostante il blocco temporaneo di AstraZeneca”, ha detto Draghi. Ora l’obiettivo è portare il ritmo di vaccinazioni a mezzo milione al giorno, potendo contare su quattro vaccini sicuri ed efficaci: tre in somministrazione e il quarto disponibile da aprile.

“Differenze tra Regioni”

Mario Draghi ha poi puntato il dito contro le differenze tra Regioni sulle somministrazioni che, anche in questi mesi, sembrano aver causato non pochi problemi. Bisogna invece seguire le priorità del piano nazionale, ha ribadito Draghi, in particolare per quel che riguarda la protezione degli anziani, che sarebbero stati trascurati “in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale. Dobbiamo essere uniti nell’uscita dalla pandemia come lo siamo stati soffrendo, insieme, nei mesi precedenti”. A questo proposito, il Governo agirà sul piano della trasparenza, rendendo disponibili i dati sui vaccini sul sito della Presidenza del Consiglio, Regione per Regione, categoria di età per categoria di età.

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