Preferiamo rimanere nella tristezza piuttosto che accettare il messaggio di Gesù che ci dice che con la fede si possono spostare le montagne?
I tuoi sacerdoti, o Signore, si rivestano di giustizia
ed esultino i tuoi santi. (Cf. Sal 131,9)
Ricostruite la mia casa, in essa mi compiacerò.
Dal libro del profeta Aggèo
Ag 1,1-8
L’anno secondo del re Dario, il primo giorno del sesto mese, questa parola del Signore fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo a Zorobabele, figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, e a Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote.
«Così parla il Signore degli eserciti: Questo popolo dice: “Non è ancora venuto il tempo di ricostruire la casa del Signore!”».
Allora fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo questa parola del Signore: «Vi sembra questo il tempo di abitare tranquilli nelle vostre case ben coperte, mentre questa casa è ancora in rovina? Ora, così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento!
Avete seminato molto, ma avete raccolto poco; avete mangiato, ma non da togliervi la fame; avete bevuto, ma non fino a inebriarvi; vi siete vestiti, ma non vi siete riscaldati; l’operaio ha avuto il salario, ma per metterlo in un sacchetto forato.
Così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento! Salite sul monte, portate legname, ricostruite la mia casa. In essa mi compiacerò e manifesterò la mia gloria, dice il Signore».
Parola di Dio.
R. Il Signore ama il suo popolo.
Cantate al Signore un canto nuovo;
la sua lode nell’assemblea dei fedeli.
Gioisca Israele nel suo creatore,
esultino nel loro re i figli di Sion. R.
Lodino il suo nome con danze,
con tamburelli e cetre gli cantino inni.
Il Signore ama il suo popolo,
incorona i poveri di vittoria. R.
Esultino i fedeli nella gloria,
facciano festa sui loro giacigli.
Le lodi di Dio sulla loro bocca
questo è un onore per tutti i suoi fedeli. R.
Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,7-9
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.
Parola del Signore.
Nel Vangelo di oggi il tetrarca Erode non sa più che pensare: Gesù è da molti detto “Elia” o addirittura si pensa che sia la reincarnazione di quel Giovanni Battista che lui stessa fece decapitare.
Il commento al Vangelo di ieri:
Di Giovanni diffidarono in molti al tempo, dicendo fosse indemoniato. Di Gesù, invece, chi dice che sia davvero il Figlio di Dio? Solo in pochi.
Si arriva a pensare che Gesù sia Giovanni il Battista risorto dai morti, pur di non credere che è quel Messia che Dio aveva annunciato che venisse tra loro: le novità fanno paura. Preferiamo credere a che tutto rimanga uguale o vada a peggiorare, piuttosto che accettare il messaggio innovativo di Gesù che ci dice che con la fede si possono spostare davvero le montagne?
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