Mauro Festa 46 anni, attivista, ambientalista, avvocato di professione, è il candidato sindaco di Milano per il Partito Gay per i diritti Lgbt+, Solidale, Ambientalista e Liberale.
«Mi candido per farmi carico di esigenze trascurate da troppo tempo, di diritti lesi, di ingiustizie perpetrate alla luce del sole a danno delle persone Lgbt+. A Milano c’è tanto da rinnovare: le parole spese sono state tante, ma i fatti concreti pochi. Perché manca una campagna di sensibilizzazione costante verso le problematiche della comunità Lgbt+».
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Quando gli si avanza l’obiezione che il rischio potrebbe essere una sorta di autoghettizzazione Festa è fermo sulle sue idee “il nostro non è un partito di nicchia, non è ghettizzante, è un partito che è aperto a tutti i cittadini: uomini, donne, trans, bisessuali, persone con disabilità, italiani, stranieri, giovani e meno giovani e non solo”. I primi tre obiettivi principali “su cui ci focalizzeremo: parità di genere, che non è intesa come solo tra uomo e donna, ridurre le disuguaglianze, che vuol dire non si lascia nessuno indietro, città e comunità ecosostenibili, perché la sostenibilità della vita di ognuno parte anche e soprattutto dalle città e dai contesti urbani in cui viviamo ogni giorno e verso cui dobbiamo rapportarci”.
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Per quanto riguarda la parità di genere – spiega festa è fondamentale che l’amministrazione ponga una maggiore attenzione sul tema: “È necessario che le azioni intraprese non siano solo delle azioni di marketing, ma bisogna portare avanti una campagna di sensibilizzazione costante e periodica. Bisogna pensare a fondi stanziati su progetti dedicati. Una regia costante che si occupi di continua formazione sia nelle scuole che nella pubblica amministrazione e soprattutto una campagna di comunicazione che attiri il turismo Lgbt”.
Per quanto riguarda la riduzione delle diseguaglianze, è necessario trasformare la città in una metropoli più accessibile: “Bisogna fare molto di più per esempio con gli ingressi dei negozi, gli accessi alle metro e anche ai marciapiedi. Non solo. Bisogna pensare alle diseguaglianze create dalla pandemia come per i ristoratori e il mondo dello spettacolo. Per questo abbiamo organizzato incontri con alcuni rappresentanti per condividere problematiche e ritrovare soluzioni”.
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