Domenico Lucano condannato al carcere: l’ex sindaco di Riace ha «lucrato sui migranti»

Domenico Lucano, ex sindaco di Race, è stato condannato a 13 anni e 2 mesi di carcere per avere «lucrato sui migranti», piuttosto che aiutarli, al fine di ricavarne un guadagno esclusivamente politico. A livello economico, infatti, le indagini non hanno rinvenuto alcuna somma intascata indebitamente. La durissima condanna arriva al termine del processo «Xenia», svoltosi presso il Tribunale di Locri. La pubblica accusa aveva chiesto quasi metà della pena emanata. 

Domenico Lucano, ex sindaco di Riace – meteoweek.com

Una condanna durissima è stata emessa dal Tribunale di Locri, presieduto dal giudice Fulvio Accurso, nei confronti di Domenico Lucano all’interno del processo denominato «Xena». L’ormai ex sindaco di Riace è stato ritenuto dai giudici responsabile di avere «lucrato sui migranti» piuttosto che aiutarli. Un guadagno, in base a quanto emerso dalle lunghe indagini, esclusivamente politico, dato che dagli affari illeciti l’uomo non avrebbe intascato indebitamente neanche un euro. La pena inflittagli, nonostante ciò, è quasi il doppio di quanto era atteso: tredici anni e due mesi di carcere. Il procuratore capo Luigi D’Alessio e il pm Michele Permunian avevano chiesto, invece, sette anni e undici mesi. È stato ritenuto, infatti, che la sua cittadina, un tempo definita «il paese dell’accoglienza» proprio in relazione alla gestione dei clandestini, avesse dietro un vero e proprio sistema criminale.

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L’inchiesta nei confronti di Domenico Lucano, che proprio per la gestione dell’emergenza migranti era in passato ritenuto un simbolo di integrazione e tolleranza, era iniziata nel lontano 2018. Il sindaco era stato dunque travolto dall’inchiesta. “Mi sento sereno perché sono sicuro che prevarrà la verità”, aveva detto in Tribunale un anno dopo. Adesso, tuttavia, la situazione è cambiata. Dopo diverse udienze, durate quasi due anni, si ritrova a sperare che la sentenza definitiva ribalti quella che lo condannerebbe a tredici anni e due mesi di carcere. Se ciò non avvenisse, inoltre, secondo quanto dispone la legge Severino, dovrebbe rinunciare alla candidatura alle regionali del 3 e 4 ottobre prossimi a sostegno dell’ex pm ed ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, con la lista Un’altra Calabria è possibile.

Chiara Ferrara

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