Una sorta di Daspo in Ucraina per Salvini e molti esponenti del centrodestra, in particolare della Lega, ritenuti essere vicini a Putin per il sostegno espresso alla Russia negli anni sulle questioni Donbass e Crimea.
Il governo ucraino ha stilato una lista di politici italiani non graditi all’Ucraina e a cui è impedito l’accesso al Paese. Secondo Kiev queste personalità sarebbero infatti troppo vicine a Vladimir Putin avendo espresso negli apprezzamenti nei confronti del presidente russo e delle sue azioni politiche contro l’Ucraina.
In questa lista compare il nome di Matteo Salvini e di altri esponenti del centrodestra che si erano schierati apertamente con la Russia sulla questione del Donbass e dell’indipendenza della Crimea. Salvini si era recato a Sebastopoli nel 2014 definendo il referendum, non riconosciuto dalla comunità internazionale, che aveva portato la Crimea sotto la protezione russa “regolare e libero“.
Insieme al leader della Lega in questo elenco ci sarebbero anche Silvio Berlusconi e diversi deputati del Carroccio: Edoardo Rixi, Manuel Vescovi, Jari Colla, Vito Comencini, il presidente del consiglio regionale veneto Roberto Ciambetti, Gianluca Savoini sono alcuni dei nomi. Insieme a questi anche gli esponenti leghisti dell’associazione Veneto-Russia Palmerino Zoccatelli, Stefano Valdegamberi e Maurizio Marrone, consigliere regionale piemontese di Fratelli d’Italia.
E ancora il professore di greco Daniele Macris che a Messina ha aperto un centro di rappresentanza della Repubblica Popolare di Lugansk e che recentemente è finito in un’inchiesta sul presunto arruolamento di combattenti per la causa separatista del Donbass. Divieto di ingresso in Ucraina anche per Luis Durnwalder, ex presidente dell’Alto Adige.
A seguito dell’invasione russa la regione Veneto ha scelto di cancellare il sostengo espresso alla Russia per l’annessione della Crimea votato sei anni, tramite il un ordine del giorno a favore dell’integrità e dell’indipendenza dell’Ucraina. E’ stato promosso da Giacomo Possamai, capogruppo alla regione del Partito Democratico, e ha ottenuto la maggioranza sebbene la Lega conti su 33 eletti su 40 in Consiglio. Contrari gli esponenti di Fratelli d’Italia e i leghisti Stefano Valdegamberi e Luciano Sandonà.
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