Report
Al centro dell’attenzione degli investigatori la rivelazione sul neofascista Delle Chiaie: secondo Report sarebbe stato presente ad un sopralluogo con i boss a Capaci.
Uomini della DIA, la Direzione investigativa antimafia, hanno perquisito l’abitazione dell’inviato di Report Paolo Mondani e la redazione del programma di Rai 3 condotto da Sigfrido Ranucci. A determinare l’iniziativa della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, l’inchiesta andata in onda lunedì sulla strage di Capaci, nella quale si faceva riferimento ad un possibile ruolo del neofascista Stefano Delle Chiaie.
A diffondere la notizia dell’avvenuta perquisizione, a casa di Mondani e nella redazione di Report, è stato il conduttore della trasmissione Sigfrido Ranucci attraverso i social: “Lo scopo è quello di sequestrare atti riguardanti l’inchiesta di ieri sera (lunedì 23 maggio, ndr) sulla strage di Capaci, nella quale si evidenziava la presenza di Stefano Delle Chiaie, leader di Avanguardia nazionale, sul luogo dell’attentato. Gli investigatori cercano atti e testimonianze su telefonini e pc”, ha scritto Ranucci. Che poi ha aggiunto, commentando all’Ansa la vicenda: “Da parte nostra c’è massima collaborazione. Siamo contenti se abbiamo dato un contributo alla magistratura per esplorare parti oscure. Il collega aveva già avuto un colloquio con il procuratore. Noi siamo sempre stati collaborativi con la giustizia, pur garantendo il diritto alla riservatezza delle fonti”. Sempre Ranucci ha voluto poi mettere in evidenza evidenza un particolare importante: “Il decreto di perquisizione riporta la data del 20 maggio, cioè tre giorni prima della messa in onda del servizio. Non è un atto ostile nei nostri confronti. Ovviamente abbiamo messo al corrente l’ufficio legale, l’amministratore delegato Fuortes e il nostro direttore”.
Cosa ha raccontato di così importante l’inchiesta di Report? La trasmissione di rai 3 ha evidenziato la possibile presenza di Stefano Delle Chiaie, leader di Avanguardia nazionale, sul luogo dell’attentato di Capaci. In particolare, si fa riferimento ad una sorta di sopralluogo che il neofascista avrebbe effettuato insieme ad alcuni boss mafiosi. Perchè un neofascista, coinvolto nel tentato golpe Borghese, nei processi per le stragi di Piazza Fontana e della stazione di Bologna, ed assolto poi per insufficienza di prove, avrebbe dovuto trovarsi a Capaci a pochi giorni di distanza dall’attentato? Secondo l’inchiesta, Delle Chiaie sarebbe stato una sorta di elemento di raccordo tra la mafia ed un pezzo dello Stato, e rappresenterebbe la conferma di una presunta “pista nera” nell’organizzazione degli attentati mafiosi durante quella drammatica stagione. Un’ipotesi investigativa certamente tenuta in considerazione dagli investigatori, e sulla quale si dice stesse indagando anche il giudice Borsellino nei mesi antecedenti al suo assassinio.
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