Per la Cisl i dati Inail sugli incidenti al lavoro restituiscono un quadro ambivalente, con luci e ombre, dove non mancano le note negative.
Inaccettabile per il sindacato vedere le stesse malattie professionali ai primi posti ormai da diversi anni.
Un quadro a tinte chiaroscure. È il giudizio della Cisl sui dati Inail riguardanti gli infortuni sul lavoro. In un comunicato il segretario confederale della Cisl Angelo Colombini valuta come “sicuramente positiva la decrescita”. Ma aggiunge anche che “non può essere di certo sottostimato il fenomeno delle tante mancate denunce da parte dei lavoratori precari, come anche dei lavoratori che non rientrano tra la popolazione assicurata Inail, così anche in base alle molte patologie che ancora non vengono riconosciute”.
Inoltre, spiega Colombini, “a rendere il dato comunque inaccettabile, è il permanere ai primi posti delle denunce riferite alle medesime patologie da anni“. Si tratta soprattutto delle “patologie del sistema osteo-muscolare e dell’orecchio, oltre ai tumori e le malattie del sistema respiratorio”.
Si tratta di danni, continua il segretario della Cisl, “che potrebbero essere ormai evitati da una prevenzione mirata con dispositivi di protezione specifici e valutazione dei rischi adeguata”. Per questo motivo, “il presidio nelle aziende deve rimanere serrato e la collaborazione tra gli attori della prevenzione deve consolidarsi soprattutto tra rspp e rls/rlst”, conclude Colombini.
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