Escursionista scivola nel crepaccio e muore: aveva sbagliato sentiero

Muore a 36 anni un escursionista spagnolo. Aveva sbagliato sentiero sull’Agordino finendo per perdersi e scivolare in un crepaccio.

Lo hanno ritrovato i soccorritori ormai privo di vita. Agganciate le celle del telefono, poi il ritrovamento del corpo.

Javier Martin Garzon, l’escursionista spagnolo morto nell’Agordino – Meteoweek

Ritrovato privo di vita Javier Martin Garzon, l’escursionista spagnolo di trentasei anni, le ricerche del quale partite lunedì. A lanciare l’allarme era stato il fratello, dopo che l’uomo non si era presentato al lavoro a Londra, dove viveva. Javier è stato ritrovato nell’Agordino (Belluno) al termine della traversata dell’Alta via numero 1, che stava attraversando in solitaria.

L’escursionista spagnolo aveva pernottato al Rifugio Pramperet il primo luglio, dopo otto giorni di cammino. La mattina successiva, verso le 7, era ripartito in direzione di Belluno, dove aveva prenotato per la sera in un albergo cittadino. Ma lì non è mai arrivato.

Ieri mattina, dopo le analisi della prima giornata di ricerche, sono state individuate alcune zone. Alle ricerche hanno partecipato più di trenta persone e unità cinofile. Nelle zone individuate sono sbarcate le squadre portate in quota dall’elicottero di Dolomiti Emergency del Soccorso Alpino e Speologico del Veneto.

Trovato dai soccorritori in elicottero

Dopodiché l’elicottero ha effettuato una ricognizione a tappeto lungo i canali verso la Valclusa. A bordo viaggiavano un tecnico del Soccorso alpino di Belluno e uno del Soccorso alpino della Guardia di finanza. Proprio scendendo lungo uno di questi canali hanno individuato, alle 9.40 di martedì, il corpo esanime del giovane spagnolo. In contemporanea, anche una squadra di soccorritori a piedi lo aveva rintracciato. Nel frattempo, dalla Cima Sud di Zità, era stato anche agganciato il segnale del telefonino.

L’incidente mortale è accaduto a causa di uno sbaglio di percorso: Javier aveva imboccato il sentiero sbagliato. Non si era diretto verso la Forcella Sud di Zità, ma stava percorrendo la Costa del Barancion. È lì, secondo le ricostruzioni, che poi è scivolato ruzzolando per circa una cinquantina di metri.

Emiliano Fumaneri

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