L’esercito di Kiev continua a guadagnare terreno e riconquista parte dell’ovest e del sud dell’Ucraina. L’esercito russo è in netta difficoltà e tra i vertici militari serpeggia aria di destituzione e tradimento per ingraziarsi Putin.
Le truppe ucraine continuano inesorabili la loro avanzata verso il sud e il fronte nord-orientale del Paese. A Kharkiv i militari sono riusciti a riconquistare e consolidare la difesa di un’ampia area di territorio e sono vicini al fiume Oskil. La notizia viene confermata dagli 007 del Regno Unito nel loro bollettino di aggiornamento quotidiano dal fronte di guerra.
L’esercito di difesa dell’Ucraina è riuscito anche a raggiungere la zona della città di Svatove dove le truppe russe hanno il loro snodo di rifornimento, mettendo in ulteriore difficoltà nel ricevere gli approvvigionamenti militari e logistici. La risposta russa arriva con i droni kamikaze che hanno messo sotto attacco la città di Bila Tserkva, a circa 80 chilometri dalla capitale Kiev. Ma sotto attacco di missili russi ci sarebbero anche i distretti di Kholodnohirskyi e Novobavarskyi di Kharkiv. Finora si conta un ferito.
La situazione fotografa l’enorme difficoltà dell’esercito guidato di Mosca che se fino alla scorsa estate registrava l’occupazione di una grande fetta dell’Ucraina, deve adesso fare i conti con la serrata risposta ucraina e in particolare con la stanchezza dei soldati, la mancanza di rifornimenti e di uomini e una guida militare non all’altezza del compito affidatogli da Vladimir Putin.
Le difficoltà sono evidenti anche nelle chat Telegram dei soldati russi dove si leggono messaggi di questo genere: “Non abbiamo abbastanza uomini, siamo stanchi. I territori non li teniamo più, non ci saranno buone notizie nel prossimo futuro: né dal fronte di Kherson, né da Lugansk” e ancora “Ci hanno chiuso a tenaglia“, “Gli ucraini possono fare operazioni di sbarco colpendoci al fianco“, “Ci ritiriamo“. Si viene a conoscenza anche di uno stratagemma dei soldati ucraini: scrivere le Z (simbolo di orgoglio russo nella guerra di invasione) sui loro carri armati per confondere i nemici.
L’esercito ucraino sarebbe vicino anche a Kherson, in una delle regioni dove si è svolto il referendum farsa indetto dalla Russia per l’annessione. Avanzata negata dal generale russo Igor Konashenkov durante il bollettino che registra la perdita per i russi anche delle cittadine di Davydov Brod, Staroselye, Bolshaya Aleksandrovka, Velyka Oleksandrivka, Novopetrivka. Gli ucraini puntano decisi in direzione di Nova Kachovka, città vicina la fiume Dnepr e importantissima per la strategia militare di Mosca.
Queste sconfitte militari mettono in serio dubbio la fiducia concessa al generale, il quale deve guardarsi le spalle anche dal leader ceceno Ramzan Kadyrov, alleato di Putin, il quale lamenta come il presidente russo non sia adeguatamente informato delle difficoltà della guerra, e da Evgenij Prigozhin, capo e fondatore della Brigata mercenaria Wagner, che lo sostiene politicamente: “Ben detto Ramzan. Inviate tutta questa immondizia a piedi nudi direttamente al fronte” ha scritto. Secondo alcune fonti giornalistiche, i due starebbero complottando per dimettere il generale Konashenkov e il ministro della Difesa Sergej Shojgu così da destituire i due e assumere il controllo delle operazioni militari. La guerra si combatte anche tra alleati all’interno del fronte russo per ingraziarsi le volontà di Vladimir Putin e ottenere potere e prestigio.
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