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Cronaca

Mozambico: trovati 64 morti in un container

Durante un controllo, le autorità del Mozambico hanno scoperto 64 cadaveri dentro un container.

(Photo by JONAS EKSTROMER/TT News Agency/AFP via Getty Images)

In Mozambico, sono stati trovati morti in un container, oltre 60 migranti. A dichiararlo, sono state le autorità sanitarie locali. Una fonte anonima che fa parte del sistema ospedaliero ha infatti riferito che “un camion proveniente dal Malawi che trasportava migranti, verosimilmente etiopi, è stato controllato sul ponte di Mussacana, nella provincia di Tete.” Dentro al mezzo, sono stati rinvenuti 64 morti e 14 persone ancora in vita. 

Mozambico: soltanto un mese era scoppiata un’epidemia di colera

Non è ancora chiaro se i 64 cadaveri trovati dentro il container stessero cercando una via per fuggire dal paese. Circa un mese fa’, in Mozambico è scoppiato un focolaio di colera che ha causato decine di morti. Il focolaio è scoppiato nella provincia di Cabo Delgado, a nord del paese. Una situazione drammatica, considerato che la nazione si ritrova già ad essere martoriata dai frequenti attacchi dei gruppi jihadisti.

(Photo credit should read ALEXANDER JOE/AFP via Getty Images)

Il giornale Noticias ha poi riferite che le autorità hanno individuato successivamente altri tre focolai. Questi sono stati indicati nei distretti di Macomia,, Mocimboa da Praia e Ibo. In tutti e tre i distretti, sono stati registrati in tutto 273 casi di colera. Anastacia Lidimba, direttrice provinciale per il Dipartimento della Salute, ha dichiarato che l’epidemia ha avuto inizio al largo della costa di Cabo Delgado. In questo luogo, molte persone si erano infatti rifugiate per sfuggire agli attacchi degli insorti islamici. Il problema è che hanno poi vissuto lì in condizioni totalmente anti igieniche. La situazione è diventata poi particolarmente grave sulle isole di Matemo e Congo. Qui sono state in seguito inviate diverse equipe mediche per riuscire a contenere l’epidemia. 

Coronavirus: anche gli jihadisti lo temono

Sembra inoltre che anche gli jihadisti siano preoccupati dall’epidemia di coronavirus che sta mettendo in seria difficoltà tutto il mondo. Ricevuto infatti il consenso dai loro imam, che affermano che l’islam incoraggia i fedeli ad evitare di farsi del male, questi hanno iniziato ad adottare misure preventive e cure contro il coronavirus. Al-Naba, il settimanale dell’Isis ha consigliato ai fedeli di tenersi alla larga dalle persone che risultano infette.

Leggi anche: Coronavirus: bimbo di tre mesi positivo in provincia di Caserta

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Oltre a questo ha dato alcuni consigli. Tra questi, quello di lavarsi le mani prima di mangiare e di non recarsi nelle zone che risultano infettate dal virus.

 

 

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