Conte e il timore del dissenso di piazza: basteranno 400 milioni in bonus spesa?

Il presidente del consiglio annuncia 4,3 miliardi di euro destinati ai Comuni e soldi subito per le famiglie che saranno in difficoltà immediate.

Economia in crisi

Il coronavirus ha riportato al centro dell’attenzione e d’attualità una situazione non facile in numerose città soprattutto al sud dove il lavoro sommerso è ancora una componente importante e dove di soldi ne sono sempre girati poche. Le prime proteste registrate a Bari, Napoli e Palermo con l’intervento delle forze dell’ordine a evitare il peggio ha preoccupato il governo che ha deciso di intervenire immediatamente.

Un’emergenza quella del quotidiano letta con preoccupazione anche dal pontefice, Papa Francesco ieri aveva parlato chiaramente del rischio di dovere ascoltare il grido della gente che ha fame, a causa della pandemia.

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Basteranno i soldi?

Intanto Conte recupera 4,3 miliardi che con un ulteriore decreto urgente il presidente del consiglio mette a disposizione dei comuni per la gestione delle emergenze. Si tratta di un fondo di solidarietà che dovrà aiutare le municipalità nella gestione del quotidiano, soprattutto la raccolta dei rifiuti e il mantenimento dei servizi. Ci sono poi altri quattrocento milioni, inizialmente destinati alla Protezione civile, che verranno messi a disposizione sempre dei Sindaci per sostenere con dei buoni per le famiglie più in difficoltà. I soldi sono davvero pochi: anche se dovessero essere suddivisi tra un numero di famiglie estremamente limitato, diciamo una quindicina di milioni, e le persone che ne avranno bisogno sono molte di più, si parla di una trentina di euro per ogni famiglia. Di fronte a una crisi del genere si tratta di spiccioli.

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La burocrazia

Nel frattempo non sono ancora partite, le funzioni on line saranno avviate solo dal primo aprile, le modalità per la distribuzione dei sostegni una tantum di 600€ per i cosiddetti collaboratori occasionali e le partite Iva. Quando si misurerà l’accesso ai tools dell’INPS per formulare le richieste si saprà anche se i soldi basteranno o no. In Italia in questo momento ci sono centinaia di migliaia di aziende che non incassano un euro da settimane: ristoranti, pizzerie, piccole attività turistiche o artigianali, un esercito di partite Iva.

La posizione di Conte non cambia: mantenere il paese in un lockdown ragionato senza riaprire, non immediatamente per lo meno, come alcuni alleati di governo (Renzi in testa) vorrebbero. Ma dall’altra parte ci sono i bisogni della gente comune che si fanno di giorno in giorno sempre più pressanti.

 

Stefano Benzi

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