Matteo Renzi ha una missione che non riesce a togliersi di dosso: fare uscire di casa gli italiani. Non si sa il perchè, ma il leader di Italia Viva lancia una nuova ‘possibilità di evasione’.
Non si capisce bene se la frenesia di uscire di casa è propria dell’ex premier Renzi, oppure se davvero pensa al bene degli italiani. Quel che è certo è che in questi giorni si è ‘inventato’ scienziato pur di trovare un escamotage per mettere la parola fine alle restrizioni volute dal suo stesso governo per contrastare il coronavirus. L’ultima: “Chi ha già gli anticorpi dovrebbe poter circolare liberamente. Questo vale per chi è guarito e ha la certificazione del doppio tampone. Ma anche per chi ha fatto il test sierologico e ha scoperto di aver contratto il Covid in modo asintomatico. Secondo un recente studio inglese – spiega Renzi -, questi rappresentano il 10% della popolazione. Significherebbe che sei milioni di italiani hanno già avuto il Covid e possono girare liberi.Servono screening di massa, subito“. Scienza o farneticazioni?
Renzi ha l’idea fissa del rientro alla vita normale, ma raramente fa riferimento a come potranno tornare alla normalità quelle famiglie che hanno perso tutto: familiari e lavoro. “Nei giorni scorsi ho cercato di cambiare i contenuti della discussione politica – ha detto ancora il leader di Iv – Dobbiamo pensare anche a come riaprire, non solo a seguire gli eventi. Prevedere, non solo rincorrere. Quando sabato è uscita l’intervista su Avvenire in molti mi hanno attaccato. Molti, moltissimi. Ma, in appena 48 ore, l’esigenza di riflettere sul dopo ha iniziato a farsi strada. Io che non ho paura di andare controcorrente, insisto. E continuo a ribadire senza tregua”.
“Le scuole devono ripartire a maggio, almeno per le classi di terza media e quinta superiore. Per la riapertura deve essere garantito lo screening di tutti gli studenti e di tutti i professori. Non ci si deve arrendere alla cultura del 6 politico ma va assicurata a tutti la valutazione per il corrente anno”.
“Ogni settimana che stiamo fermi – continua il leader di Italia Viva – costa lo 0.75% del PIL, secondo Confindustria. Sono più di 10 miliardi a settimana. E ogni settimana di blocco si avvicina il sogno di Beppe Grillo del reddito universale per tutti: io invece penso che sia giusto dare lavoro, non assistenzialismo”.
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