Lo scorso marzo, l’attrice Itziar Ituno, che in La Casa di Carta veste i panni dell’ex ispettrice Raquel Murillo fin dalla prima stagione, aveva contratto il Coronavirus: come sta ora Lisbona?
I fan de La Casa di Carta possono tirare un sospiro di sollievo: una delle attrici più amate della serie tv disponibile su Netflix, che da ispettrice è passata ad indossare le vesti di rapinatrice, Itziar Ituno, ha finalmente sconfitto il Coronavirus.
La 45enne lo ha comunicato ai suoi follower, invitando tutti a prestare la massima attenzione per evitare di contrarre il virus.
In un’intervista a Radio Ciudad, la Ituno ha felicemente annunciato di essere guarita dal Covid-19. L’esperienza della malattia è stata dura e dolorosa, condivisa con il suo compagno, che non fa parte del mondo dello spettacolo.
Durante l’intervento radiofonico, Itziar ha raccontato quello che ha dovuto passare per colpa del virus e ha puntato il dito contro il governo spagnolo.
“Ho passato un brutto periodo e il mio compagno ha trascorso 8 giorni in ospedale. Non è solo un’influenza, dà sintomi molto rari, ti fa sentire cose strane. Inizi con una tosse un po’ banale, e il giorno dopo ti svegli con la febbre. Perdi l’olfatto da un giorno all’altro, non senti l’odore o il sapore di nulla”, queste le parole dell’attrice originaria dei Paesi Baschi, regione spagnola molto colpita dal virus.
“A livello personale mi ha cambiato molto. Questo virus ti costringe a rallentare, ad ascoltare molto il tuo corpo, ad osservarti, a capire bene cosa mangiare. Mentre sono stata malata ho cercato di cambiare me stessa. Nella mia città ci sono stati molti morti, ho conoscenti i cui parenti non ne sono usciti, ed è stato molto difficile non poter dire addio o fare una sepoltura decente. Mi ha toccato abbastanza da vicino. A livello globale, bisogna imparare la lezione che il pianeta ci sta dando: spero che questo cambierà molte cose e che le persone avranno priorità più chiare, come avere un buon sistema sanitario”, ha aggiunto l’interprete del personaggio di Lisbona.
Secondo l’ex ispettrice Murillo il governo spagnolo ha molte colpe: “Questa non è un’influenza comune e le misure sono arrivate tardi. Non è stata presa sul serio. Qui le persone sono state costrette ad andare a lavorare quando in Italia c’erano già abbastanza morti. Ci hanno mentito e la situazione reale ci è stata nascosta in modo che il panico non si diffondesse, ma questo vuol dire trattare la popolazione come bambini. Quando le persone pensano che dia i sintomi dell’influenza e che colpisca solo le persone anziane, si rilassano, ma non è così. Ci sono molte persone tra i 40 e i 50 anni in un ospedale attaccate al respiratore. Avrebbero dovuto dirci tutto questo“.
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