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Cinema

David Fincher | il regista fa autocritica sul suo Zodiac

Il magazine Empire ha intervistato il regista David Fincher, rivolgendogli le domande dei propri lettori. Il regista si è lasciato andare a diverse curiosità e ha fatto autocritica su Zodiac, film da lui diretto nel 2007, dedicato al celebre killer dello zodiaco.

Zodiac è troppo lungo. Parola di David Fincher, il regista che lo ha diretto. Fincher ha concesso una lunga intervista al magazine americano Empire rispondendo alle domande dei lettori. Ecco cosa ha raccontato.

David Fincher fa autocritica

“Suppongo che Mindhunter (la serie tv da lui prodotta, disponibile su Netflix) sia un’estensione di ciò che avevo provato a fare con Zodiac”, spiega Fincher. “Nel tentativo di girare qualcosa che probabilmente sarebbe stato un film di cinque ore piuttosto buono e di farlo scendere a due ore e quarantacinque minuti, l’abbiamo fatto un po’ troppo lungo da una parte e non abbastanza profondo dall’altra”, ha confessato il regista parlando di quello che molti considerano uno dei suoi film più riusciti.

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Una serie su Fight Club?

“Penso che il criterio per me sia che se qualcosa ha un interesse narrativo è probabilmente terreno fertile e buono per la crescita di un film. E se qualcosa è molto importante per comprendere le persone e vedere le loro ipocrisie, debolezze, punti di forza e di debolezza, probabilmente è la televisione. Voglio dire, prendete Fight Club. Penso che i personaggi di Chuck Palahniuk siano così densi, ricchi, stratificati e sfaccettati. Certamente l’80% dei suoi lavori sarebbe materiale incredibile per una mini-serie, se non altro”, ha continuato Fincher.

Via i cellulari

Ma David Fincher ha risposto anche ad un lettore che gli chiedeva quale fosse la cosa che gli comporta maggior fastidio sul set. Il regista non ha dubbi: “Penso che sia difficile per le persone capire quanto le futili conversazioni allontanino dalla concentrazione. Tutti entrano in modalità pausa anziché in modalità riprese. Inoltre quando fai molte riprese, vedi nella tua visione periferica che la gente guarda gli iPhone. Potrebbe essere l’iPhone sul set la cosa che detesto di più”.

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