Negli anni ’90 una delle serie più famose, più amate e più seguite della televisione italiana era senza dubbio Buffy. La storia ruotava intorno ad una giovane liceale che era anche una cacciatrice di vampiri nella ridente (ma piena di demoni) cittadina di Sunnydale.
Nel corso della serie la ragazza ha avuto tre storie d’amore: le più importanti delle quali sono state quelle con il vampiro Angel (David Boreanaz), suo grande amore, e quella con il vampiro Spike (James Marsters), che nelle prime stagioni della serie televisiva era uno dei nemici più acerrimi della Cacciatrice e che dalla quarta stagione in poi scopre di avere un lato “romantico” che lo porterà ad avere una relazione proprio con Buffy, tra alti e bassi.
Ora è proprio l’interprete di Spike, James Marsters, a tornare su Buffy, raccontando il dietro le quinte di una serie che aveva fondato parte del suo successo sull’amicizia e sull’inclusività, sull’accettazione di ciò che ci rende diversi.
L’attore, infatti, ha ricordato un evento non proprio piacevole subito dal creatore della serie, Joss Whedon, che in questi giorni è sempre più al centro di alcune “chiacchiere” che lasciando intuire il suo temperamento di fuoco, i suoi scatti d’ira e gli atteggiamenti violenti per colpa dei quali i suoi set vivono in costante tensione. Proprio come è avvenuto durante le riprese aggiuntive di Justice League, il flop DC che ha rappresentato un fallimento non indifferente per la Warner Bros.
Durante una conversazione avvenuta durane il podcast di Michael Rosenbaum, James Marsters ha parlato del percorso di evoluzione del suo personaggio, passato dall’essere un cattivo di prima categoria all’interesse sentimentale della protagonista.
L’attore ha spiegato come questa trasformazione non sia mai piaciuta a Joss Whedon, ma di come la popolarità di Spike fosse in costante crescita nell’universo di Buffy.
Nel ricordare l’evento James Marsters ha detto: “Quando sono arrivato nella serie non ero “progettato” per essere un personaggio romantico, ma poi il pubblico ha reagito in questo modo, la cosa è piaciuta, e ricordo che un giorno Joss mi ha attaccato al muro e mi ha detto:’Non mi interessa quanto sei popolare, ragazzo, sei morto. Mi senti? Morto. Morto!'”
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