Proseguono le violente proteste a Beirut: morto un poliziotto, si registrano feriti e vittime anche tra i civili. Il giornalista Pierre Balanian aggiorna la situazione.
Dopo l’esplosione, il caso. Anzi la rivolta: una vera e propria insurrezione popolare sta mettendo a ferro e fuoco le già martoriate strade di Beirut. La rabbia popolare è esplosa proprio in seguito alla deflagrazione del deposito di nitrato di ammonio (questa al momento la versione più accreditata sulle cause dell’incidente). Come è possibile che del materiale così pericoloso fosse da anni depositato senza apparenti misure di sicurezza? Incuria, corruzione e negligenza della classe dirigente che per l’ennesima volta non si è preoccupata del benessere del popolo libanese. Questa una delle rivendicazioni dei manifestanti.
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Ma non c’è solo questo: il Libano vive una profonda crisi, ormai da tempo. Innanzitutto economica: il Covid ha reso ancora più drammatica una situazione che era già difficile. Ma i problemi libanesi sono più profondi, e fanno riferimento ad una instabilità politica che gli ultimi eventi potrebbero far degenerare. Fino a conseguenze drammatiche ed estreme. Nel video, il giornalista Pierre Balanian aggiorna sulla cronaca e tratteggia un’analisi su quello che sta avvenendo.
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