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Cronaca

Festini a Villa Inferno, parla la difesa degli indagati

Tutti gli indagati sono stati ascoltati ieri davanti al gip ed hanno respinto tutte le accuse. Solo Cavazza sceglie il silenzio.

Villa Inferno – meteoweek.com

Il mantra era più o meno uguale per tutti: “ero innamorato di lei, ma ho saputo tardi che era una minorenne” oppure “la amavo, ma non sapevo quanti anni avesse”. Queste sono state le frasi utilizzate dagli indagati dell’inchiesta su Villa Inferno, che ieri, davanti al giudice hanno respinto le accuse, scegliendo più o meno tutti la stessa linea difensiva. Le accuse sono pesanti e vanno dall’induzione alla prostituzione minorile, allo spaccio, oltre a quella di pornografia minorile. L’unico che ha scelto di non parlare e quindi di avvalersi della facoltà di non rispondere è stato Luca Cavazza, l’ultras 27enne della Virtus che alle ultime elezioni regionali era stato candidato con la Lega. Il legale Bacillieri fa sapere che “presto porteremo riscontri per dimostrare che le accuse contestate non corrispondono a come le cose sono andate”.

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Gli indagati

Si è invece difeso l’immobiliarista 42enne P.R. risultato estraneo al giro dei festini e per il quale i suoi legali hanno chiesto la revoca dell’obbligo di firma. Ha detto al giudice che con la ragazzina ha avuto una relazione durata due mesi con la quale si scambiava foto esplicite di sesso e nudo e di aver troncato la relazione dopo aver saputo che la giovane frequentava il giro di Villa Inferno e che era minorenne. L’ingegnere 38enne indagato, ha confermato invece gli incontri nel villino dell’imprenditore Davide Bacci a base di sesso e droga. Tutti gli indagati hanno parlato di un uso condiviso di cocaina ma hanno negato l’accusa di spaccio. Anche il parrucchiere 47enne Fabrizio Cresi, ha negato di conoscere l’età della ragazza, respingendo le accuse. La 17enne ha invece raccontato ai carabinieri che proprio Cresi le avrebbe proposto di prostituirsi con dei clienti stranieri, per fargli avere una percentuale, ma l’indagato respinge l’accusa. C’è poi un altro indagato, un 40enne socio di un bar della zona, anche lui pare avrebbe avuto rapporti sia con la ragazza che con Villa Inferno, il tutto sempre condito con droga.

 

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