Latina, arresti e maxi sequestri per estorsione con metodo mafioso e riciclaggio

Con l’operazione “Dirty Glass” di Latina, sono scattate le manette per 11 indagati: tutti imprenditori, sono state sequestrate anche 4 società. L’accusa è di estorsione con metodo mafioso e riciclaggio di denaro.

Latina, operazione Dirty Glass – foto di repertorio

Le indagini relative all’operazione “Dirty Glass” hanno portato a ben 11 misure cautelari e al sequestro di 4 società, tutte attive nella commercializzazione del vetro. L’operazione è stata portata a termine dalla squadra mobile di Latina, ed è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma. Secondo quanto si apprende, i reati contestati sono di materia fiscale e tributaria, e riguardano la violazioni della legge fallimentare, estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, falso, corruzione, riciclaggio, accesso abusivo a sistema informatico, rivelazioni di segreto d’ufficio, favoreggiamento reale, turbativa d’asta, sequestro di persona e detenzione e porto d’armi da fuoco.

Dirty Glass: imprenditori legati a clan e a soggetti della pubblica amministrazione

Le indagini hanno portato allo scoperto una fitta rete di relazioni coltivata tra i vari indagati. Si tratta per lo più di imprenditori, operanti sia nella provincia di Latina che di origini campane, intenti a gestire le attività in loro possesso tramite profitti illeciti derivanti dall’acquisizione di asset distratti da società commerciali in dissesto, dalla turbativa di procedimenti di esecuzione e da attività di riciclaggio di proventi di attività delittuose.

I controlli delle forze dell’ordine hanno permesso di scoprire, inoltre, che simili illeciti venivano operati anche attraverso l’intermediazione di alcuni soggetti appartenenti alla pubblica amministrazione. Sarebbero stati proprio loro, infatti, a permettere agli indagati di acquisire informazioni coperte da segreto d’ufficio, e a schermare le imprese criminali dalle eventuali indagini mosse dalla polizia giudiziaria. In aggiunta, sarebbero emersi casi di minacce e intimidazioni ai danni di altri imprenditori operati da soggetti appratenti a clan autoctoni di natura mafiosa operanti sul territorio di Latina.


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Secondo quanto viene riportato da alcune fonti locali, tra gli arrestati compaiono i nomi di Nathan Altomare (già coinvolto nell’operazione Don’t Touch), Luciano Iannotta (imprenditore, ex presidente del Terracina Calcio) e Luigi De Gregoris (imprenditore).
Ad ogni modo, i particolari dell’operazione verranno resi successivamente noti nel corso di un incontro convocato per la giornata di oggi presso uffici della Procura della Repubblica, al Tribunale di Roma.

Valeria Girardi

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