Il decreto sulla stretta di Natale arriva in Gazzetta ufficiale: nuovi contributi e quanti soldi arriveranno e a chi spettano.
Nel nuovo decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale si fa chiarezza su quanti soldi arriveranno e a chi spetteranno i contributi a fondo perduto, oltre a chiarire la stretta prevista per i giorni di festa di Natale. Gli aiuti che arriveranno per Natale andranno a bar, ristoranti, agriturismi, catering e mense che hanno beneficiato già del “ristoro” la scorsa estate dell’Agenzia delle Entrate. La cifra prevista sarà la stessa del precedente aiuto finanziario a queste imprese. Di conseguenza, sarà inferiore a quella del mese di novembre degli altri “decreti ristori”.
Ma non tutti sono soddisfatti di queste misure. Le società di catering protestano il tetto dei 5 milioni di fatturato, l’’Associazione Nazionale Banqueting e Catering lamenta che “vorrebbe dire escludere la gran parte di chi opera nel nostro settore”. La Federalberghi protesta per l’esclusione degli alberghi. La federazione parla di “schiaffo finale” commentando le restrizioni definendole “una beffa clamorosa per quegli imprenditori che si erano fatti in quattro per mantenere gli alberghi aperti nonostante il divieto di spostarsi da una regione all’altra, gli impianti di risalita ermi, le terme chiuse, l’obbligo di cenone in camera e mille altre regole astruse”.
La FIPE (Federazione italiana pubblici esercizi) lamenta “se il modello è la Germania dateci il 75% dei fatturati persi e riduzione dell’Iva al 5%, tutela degli sfratti”, dato che il modello tedesco era stato più volte nominato per giustificare le misure restrittive prese, anche i ristori dovrebbero essere ispirate a questo modello. Il contributo sarà a fondo perduto come è stato devoluto in estate secondo il decreto Rilancio, ma inferiore all’aiuto di novembre previsto dal decreto Ristori. I ristoranti e i bar hanno avuto un aiuto doppio rispetto a quello precedente, ma è solo per chi fattura meno di 5 milioni di euro.
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Il nuovo decreto legge sulle restrizioni anti-Covid per il periodo natalizio di venerdì 18 dicembre è arrivato in GU. Questo prevede anche gli aiuti economici alle imprese che subiranno queste restrizioni proprio in periodo di festa. Giuseppe Conte sottolinea che il provvedimento prevede 645 milioni per gli esercizi costretti a chiudere dal 24 dicembre al 6 gennaio. Questa decisione va a sanare l’imposizione della chiusura nei giorni di festa contrariamente a come aveva precedentemente decretato il DPCM del 3 dicembre. L’ultimo dpcm, infatti, prevedeva che nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno i ristoranti avrebbero potuto aprire almeno a pranzo. Sono disponibili 455 milioni di qui a fine anno e altri 190 per il 2021. In più con questa manovra dovrebbe arrivare come ulteriore aiuto l‘Iva agevolata al 10% sul cibo da asporto.
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La tabella con i codici Ateco dei destinatari del contributo comprende ristoranti, agriturismi, gelaterie, pasticcerie, catering, mense e ristorazione su treni e navi. Compreso anche chi fa solo asporto. L’Agenzia delle Entrate verserà i soldi sul conto corrente dei destinatari aventi diritto. Questi sono solo coloro che hanno “già beneficiato del contributo a fondo perduto di cui all’articolo 25 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34″, il cosiddetto decreto Rilancio. La stessa cifra sarà del 20% della differenza di fatturato tra aprile 2020 e aprile 2019 per chi avesse avuto ricavi 2019 sotto i 400mila euro. Chi ha ricavi tra 400mila euro e 1 milione del 15%. E del 10% con ricavi tra 1 e 5 milioni. In ogni caso il contributo massimo sarà di 150mila euro.
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Un esempio: un ristoratore che in aprile abbia fatturato 10mila euro contro i 16mila dell’aprile 2019 riceverà il 20% di quella perdita, 1.200 euro. Mentre a novembre sulla base dei decreti Ristori ne ha avuti 2.400. A differenza di quanto previsto dai decreti Ristori, poi, rimane il tetto di 5 milioni di euro di fatturato: oltre non si ha diritto ad aiuti.
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